Un tacco di classe: il Genoa del secondo tempo è davvero esaltante

La squadra di Ballardini mostra due volti: primo tempo mediocre, mentre le riprese sono molto intense

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Se fossimo l’arbitro Manganiello (un quasi illustre carneade conosciuto solo da Nicchi…probabilmente) dopo essere stato per un’ora ripetutamente contestato dai tifosi genoani, ci verrebbe voglia di nasconderci almeno per un po’ in qualche villaggio lontano, che magari non compare neppure sulle carte geografiche.

Perché rovinare una partita con una decisione che è parsa ingiusta, per tutta una serie di cause che il soggetto non è riuscito a valutare immediatamente (il fallo di certo era brutto, ma senza cattiveria, in un angolo del campo “indolore”, con l’entrata del giocatore già a terra, senza il coraggio di chiedere consiglio al Var) ha significato turbare la bellezza di un calcio che si stava sviluppando piacevolmente tra due buone squadre.

Perché, in quel momento, nel secondo tempo, il Genoa aveva preso in mano la partita, la stava vincendo e poteva benissimo (con l’entrata di Pandev e di Bessa) arrivare in fondo con i tre punti.

Ripetiamo, non è tanto l’espulsione e quindi la rovina di una bella partita; a dare fastidio è la tracotanza di un arbitro che pensa di incarnare la giustizia datagli dal “potere” che molti suoi colleghi non vogliono perdere, così da rifiutare l’aiuto di un Var che c’è apposta. Il “rosso” è apparso eccessivo per tutti (vedi il voto sulla pagella di Manganiello: 4), ma poteva anche essere giusto se fosse stato convalidato da altri due arbitri, che avrebbero probabilmente di soli due occhi.

Pazienza; è andata così. Ora il discorso si sposta sul Genoa, su Ballardini e sul domani. Che il Grifo continui ad essere un “fatto paranormale” (ormai è un nostro tormentone), sperando che continui a vivere, come sta facendo, la sua avventura dei 90′ con due facce: una brutta nel primo tempo, una bella nel secondo.

Ora, visto che bisogna pensare al domani (e dovrà farlo soprattutto il tecnico), vedendo il Genoa di un primo tempo ti viene da commentare: “Questa squadra ha bisogno davvero di cambiare quasi tutto”.

Poi la rivedi nel secondo tempo e tutto cambia, per cui il commento può essere questo: “Per fortuna questa squadra ha bisogno solo di qualche ritocco”.

Non sappiamo se Ballardini (al di là delle sue dichiarazioni di cortesia) si sia accorto di questo “limite” che caratterizza la sua squadra. Perché, di conseguenza, dovrà porsi parecchi problemi. Il prossimo campionato, anche per lui, sarà molto importante, perché per la prima volta partirà dall’inizio. Tutte le responsabilità saranno quindi sue: sia di impostazione tattica (scelta del modulo o dei moduli più adatti), sia dal punto di vista umano e psicologico. Dovremo capire se riuscirà a creare uno “spogliatoio” compatto, stretto, legatissimo a lui.

Vedremo che tipo di giocatori sceglierà; la nostra sensazione è che, ancora una volta, Preziosi cercherà di fare…meglio (il concetto di “meglio” di Preziosi lo conosciamo) per dare a Ballardini i giocatori che lui (non il tecnico) considera utili. Dal canto suo Ballardini, che è sostanzialmente un “aziendalista”, dirà di sì, cercando comunque di trovare a sua volta soddisfazioni nate da sue richieste.

Alcuni giocatori ci sono già: Criscito, Romero, Callegari. Tutto il resto è mistero. Resterà Rossi? Resterà Laxalt? Andrà via Perin? E Izzo? E le punte?

Per noi però almeno una cosa certa si dovrebbe fare: trovare un grande centravanti da affiancare a Pepito Rossi.

Ricordate il duo Rossi-Gomez in una antica Fiorentina? Che coppia…

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.