UN TACCO DI CLASSE: il dolore del “giovane Milan” abbattuto da un Genoa umile e concreto

Da evidenziare un grande Juric che non ha sbagliato nulla, conducendo il Grifone alla vittoria


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il pallore spettrale di Adriano Galliani, il sorriso smagliante di Enrico Preziosi, i baci prolungati di Ilaria Cavo (genoanissima) all’avvocato Maurizio Mascia (ovviamente sulla guancia). Non solo: la tensione tutta interiore di Alessandro Zarbano (non ha mai sorriso nei 90 minuti), la gioia di Enzo Vezzone, il ristoratore rossoblù (quello del risotto al pesto per Pavoletti), la goduria dell’avvocato Maurizio Mazzocchi, e il sorriso solidale del professore illustre Angelo Carella (grande amico di Preziosi). Ecco: era questo lo scenario che ha avvolto la squadra rossoblù ieri sera al Ferraris.

E in mezzo, loro, i giocatori che dovevano riscattare il pareggio (pardon, la sconfitta) nel derby. E in mezzo lui, il vero vincitore di questa straordinaria serata anti Diavolo: Ivan Juric, seduto in panchina.

C’è un bel dire che non serve l’allenatore in panchina: serve e come! Il tecnico ha guidato, condotto, suggerito, seguito come una mamma fa con il suo bimbetto. Non solo: ha vigilato sempre, ha impartito ordini, ha svolto sostituzioni con cambi giusti. Insomma: un vero generale che guida le sue truppe. Un grande Juric! E furbo anche, perché ha dichiarato (con una furbizia straordinaria) che “la gara del derby era stata migliore di questa col Milan…”. Pensate a che punto è arrivato con la sua astuzia: solo per difendere i suoi uomini, scarsissimi nel derby, oltre al suo amico Corradi, che aveva sbagliato tutti. Grande Juric!

FINE – E’ stato grande il dolore del “giovane Milan”. Riguardavamo i titoli dei principali quotidiani dopo la vittoria di Montella su Allegri (“Il Milan potrebbe vincere lo scudetto”). E oggi? Che si dice del Milan…da scudetto? Non sarebbe meglio parlare anche di questo Grifo, che sa giocare, ma umilmente e con buon senso, che sta dando lezioni di calcio e di umanità al campionato?

Ora che è stato cancellato l’incubo del derby, si deve però andare avanti: ben sapendo che il calcio è strano e imprevedibile. Il Grifone, secondo certe chiavi di lettura, avrebbe dovuto avere 2 punti in più col Pescara, due con l’Empoli, uno con la Samp e…3 se avesse giocato allora con la Fiorentina, partita che sembrava avviata al successo.

Ma, si sa, il calcio è imprevedibile: e allora attenzione, la continuità è fondamentale, ma anche qualche scivolone potrebbe accadere.

E allora non si cada nell’errore di capovolgere i giudizi: oggi un trionfalismo eccessivo, domani la depressione assoluta. Ci bastano partite come questa.

PERIN – Portiamo all’attenzione di Ventura (nostro caro amico) la prestazione di Perin, che non ha sbagliato niente. Mentre dall’altra parte c’era il “santificato” Donnarumma, ragazzino bravissimo ma ancora imberbe, che i “santoni” dei media già glorificano come numero due di Buffon.

Bene, sappiate che Perin ha battuto Donnarumma 3-0: e che il ragazzino milanista si è beccato tre “pere” non dal Real Madrid, ma da un umile Grifo. Ci farebbe piacere, almeno adesso, che nelle prossime convocazioni di Ventura, dopo il nome di Buffon venisse quello di Perin e non di Donnarumma. Lo meriterebbero il buon senso e la realtà del momento.

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.