Un Tacco di Classe: Genoa, buona la prima

A Reggio Emilia il Grifone ha giocato senza Lapadula, Centurión e Izzo. Quando saranno disponibili, con i nuovi arrivi Rolón e Brlek, i rossoblù potrebbero avere una marcia in più

Vittorio Sirianni

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Confessiamolo: pensavamo di peggio circa il debutto del Grifo. Ci sembrava che la squadra fosse ancora sfilacciata, non costruita, con tanti malati e con la necessità di riutilizzare giocatori che lo scorso anno avevano fatto quel disastro che non dimenticheremo mai.

Invece, sul campo del Sassuolo, il Grifo ha tirato fuori gli artigli e Jurić ha dimostrato, pur con un organico ancora ridotto, di cavar fuori una buona squadra. Diciamolo: il Genoa avrebbe anche potuto vincere, pensate, se quella palla fulminante di Biraschi non fosse finita sulla traversa! Dunque: una buona impressione per i tifosi rossoblù. E soprattutto la sensazione che, quando si avranno a disposizione tutti i venticinque giocatori della “rosa”, Jurić potrà contare su un gruppo che darà filo da torcere alle squadre avversarie.

Perché, non dimentichiamolo, a Reggio Emilia il Genoa ha giocato senza Lapadula, senza Centurión, senza Izzo e senza quei nuovi arrivi che sembrano davvero piuttosto in gamba; parliamo di Rolón e di Brlek, uomini da combattimento.

Resta la bella prova, soprattutto di carattere, che Jurić ha avuto dai suoi: e la bella sorpresa dei due “neretti”, specie quel Salcedo subito al tiro e con grande personalità. Non sappiamo quanto fosse vera la “voce” che l’Inter li avrebbe presi (lasciandoli poi al Genoa) per una sessantina di milioni, ma di certo Salcedo e Pellegri sono due giovani che meriterebbero grandi società. Tanto è vero che su Pellegri si è gettata anche la Juventus; dunque, il “mercato giovani” attuato dal Genoa sta dando ottimi frutti.

Si diceva che quest’anno, nonostante le tante assenze, il Grifo ha dimostrato tutta un’altra “anima” rispetto al passato. Ricordate lo scorso anno, quando il povero Jurić urlava: “Tirate fuori l’anima”? Macché. Quest’anima non usciva mai.

Quest’anno, al contrario, proprio l’anima è uscita per prima, contro il Sassuolo, prima ancora degli aspetti tecnico-tattici, sui quali bisognerà invece discutere, perché da questo punto di vista i temi sono tanti e i problemi che Jurić si dovrà porre sono innumerevoli. Soprattutto le scelte e, di conseguenza, le impostazioni tattiche da attuare. Ad esempio l’attacco: Gălăbinov non è davvero male, ma quando arriverà Lapadula che accadrà? Ecco un tema tattico di grande interesse. E quando, accanto a Veloso e a Bertolacci arriveranno altri due centrocampisti, che accadrà? E quando in difesa Izzo sarà pronto? Insomma: sono problemi, ma problemi di sovrabbondanza, dunque di più facile soluzione.

E ancora una riflessione: la difesa. Si avevano tanti dubbi, ma va detto che domenica proprio la difesa ha funzionato molto bene. E il trio con al centro Rossettini (meno male che è arrivato lui e non…Ranocchia o Paletta), con un Biraschi che sa anche “sbagliare” i gol e un Gentiletti tornano su standard molto buoni (ricordate quanti improperi gli gettavano addosso, povera anima…), tutto è filato per il meglio e oggi la difesa non è quasi più un problema.

Bene, s’è detto che l’”anima” è tornata. Speriamo riviva alla grande anche contro la Signora.

Vittorio Sirianni

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