Un tacco di classe – Errori e sfortuna: il Genoa è in una situazione “kafkiana”

Trovare soluzioni a questo momento negativo è difficile perché le colpe si suddividono, ovviamente, tra tutti: dal presidente col suo mercato strampalato, ai giocatori e al tecnico

Vittorio Sirianni

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Dopo questa ennesima, decisiva, “Spallata”, una cosa è ormai certa e ci dispiace sottolinearla: il Grifo dovrà combattere tutto il campionato (che è ancora lungo, per fortuna) per non retrocedere. Sono passate undici giornate, i valori stanno venendo fuori ed anche i “non valori” stanno emergendo. Ebbene: dopo il disastro di Ferrara dobbiamo ammettere che se non accade qualcosa di “miracoloso” il Genoa è tra le squadre che hanno i “valori” tecnico-tattici più bassi. Probabilmente vedendo, al di là del Benevento, con una Spal come quella di domenica si può sperare che il Grifo possa anche salvarsi, ma solo lottando col pugnale tra i denti e da subito. Già, proprio dal Derby.

JURIC. Ovviamente il “capro espiatorio” è lui: Juric. Tutte le colpe ormai sono sue. E Preziosi col suo fido Perinetti (ottimo personaggio che sta capendo in che…guaio si è gettato) dovrà capire che sta accadendo al suo allenatore e alla squadra tutta. Solo se riuscirà a capire qualcosa in questo guazzabuglio tecnico e umano, riuscirà a prendere le decisioni giuste.

Dunque, la dirigenza del Genoa ha confermato Juric: da dopodomani la squadra sarà in ritiro a Coccaglio, sperando che ritrovi la serenità e l’ispirazione in vista della stracittadina. Si parla, certo, di Ballardini, ma il tecnico ha già fatto varie esperienze in rossoblù, si è anche scontrato con Preziosi per un premio promesso e non dato e poi questa volta vorrà almeno un contratto di un anno e mezzo. Insomma, la situazione è delicatissima. Certo, se i rossoblù dovessero vincere il derby potrebbe scattare il solito entusiasmo e permettere a Juric di rimanere. Ma ormai lo slogan che dice che vincerà chi non è favorito, fa ridere i polli: la Samp è enormemente forte e sulla carta batte nettamente i cugini. Cinque partite in casa tutte vinte: non è storia, è la verità. E la squadra rossoblù, vista a Ferrara, sembrerebbe incapace a tenere a freno gli scatenati cugini. Comunque non è questo il problema: occorre invece capire che sta succedendo a questo gruppo di giocatori. Perché davvero il caso del Grifo è strano: si è sempre sostenuto che anche con le grandi gioca bene, ma perde. Ora gioca male con le piccole e dovrebbe vincere, invece perde sempre. Com’è dunque questo arcano? Colpa di Juric, certo, ma i giocatori? Come si fa a sbagliare un gol alla Rigoni, come si fa a non far gol di testa come è capitato a Lapadula? Come si fa a mettere Rossettini al centro della difesa quando viene puntualmente bruciato da Mertens e, ieri, da Paloschi? E ancora come si fa (lo diciamo a Juric) a far giocare tutti i migliori contro il Napoli mentre dovrebbero essere tenuti in forma per le “partite decisive” come quella di Ferrara?

Poi c’è la sfortuna: gli avversari fanno un tiro in porta e fanno gol, il Grifone tira quattro, cinque volte e malauguratamente la palla non entra. Morale: è una situazione “kafkiana”, perché trovare soluzioni a questo momento negativo è difficile perché in questi casi le colpe si suddividono, ovviamente, tra tutti: dal presidente col suo mercato strampalato, ai giocatori e al tecnico. Non ai tifosi, che unici, povere anime sono andati in oltre mille e hanno anche applaudito. Vedremo. Qui si vedrà anche l’abilità di questo tanto decantato (e giustamente) Perinetti: è arrivato il suo momento.

E per il derby? Ovviamente, vinca il…peggiore!!!

Vittorio Sirianni

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