Qual è la soluzione dei problemi del Genoa? Moduli tattici, scelte di giocatori? No: solo il caso

Per destino intendiamo un qualcosa di “esterno”: come un arbitraggio a favore, o un improvviso ritorno a giocare “da Genoa”


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Saremo brevi, perché arrivati a questo punto è difficile capire cosa si dovrà fare per tirare fuori dalle acque marce questo povero Grifo. È arrivato Juric, e viva Juric! È stato cacciato Mandorlini, e viva Mandorlini!

Sentiamo in giro, fra esperti, colleghi, tifosi, gente comune che si appassiona al calcio, sostenere tutte le possibili motivazioni di questo disastro, ma arrivati a questo punto, nessuno dico nessuno, ha mai trovato e detto la soluzione possibile per risolvere il tema drammatico (non andare in Serie B). Sappiamo ormai di chi sono le colpe di questa situazione: le colpe sono del presidente, sono dei giocatori, sono di Juric, sono di Mandorlini.

Bene. E allora, ci chiediamo: accettato tutto questo, che fare? Qual è la soluzione per risolvere il dramma di questa squadra? Onestamente c’è difficile rispondere. E allora avanziamo una nostra teoria, molto ‘paranormale’, come lo è il Grifo: la soluzione sta nel “destino”, nel “caso”. Solo il “caso” potrà decidere delle sorti del Genoa. Certo, siamo provocatori. Ma pensate: è stato fatto e provato di tutto, sia dal versante tecnico, che su quello umano.

Il Genoa è arrivato con Mandorlini al diciannovesimo allenatore. Sono state provate tutte le formazioni possibili, ha provato Juric, che all’inizio andava bene, poi è stato cacciato dai “sindacalisti” dello spogliatoio, poi si è tentato con Mandorlini, anche lui cacciato da alcuni giocatori e dai tifosi.

Insomma: non si sa più che fare. Sentiamo le solite solfe dell’allenatore (“Ritroviamo l’anima”), sentiamo i giocatori che sono ancora convinti di farcela (“Dobbiamo difendere l’onore di questa società”), e ancora Juric: “Lavorare e lavorare, ritroviamo lo spirito di un tempo”. E sia tutto questo, ma poi in pratica si va in campo e non si vince, anzi si perde, da dodici giornate. E un certo Crotone ruba ben sei punti in due giornate al Grifo.

Ecco: questo discorso ci ha portato a dire (un po’ kafkianamente) che sarà il destino e solo il destino a decidere del futuro. E per destino intendiamo un qualcosa di “esterno” che si configura come un arbitraggio a favore, o un improvviso ritorno a giocare “da Genoa”, o un rigore a favore inesistente, o un autogol avversario. Insomma un qualcosa che prescinde da moduli tattici, da scelte di giocatori, da verifiche del tecnico. Sappiamo è una tesi estrema, ma una volta provate tutte le soluzioni senza alcun risultato, che si fa? Si guarda in alto… e si prega…

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