Perché il Genoa, pur giocando bene, non riesce più a vincere?

Non è facile dare una spiegazione: i motivi sembrano molteplici. E' un tema diventato fondamentale dopo la convincente prova nel derby

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Il Genoa meritava certamente di vincere perché ha fatto “sua” la gara, perché ha costruito il suo gioco fermando tatticamente quello avversario. Però…non ha vinto.

In una fra le più sincere e anche un po’ commoventi serate (presenti il sindaco Bucci, il presidente regionale Toti) è mancata, a detta di tutti, una sola cosa, la meritata vittoria del Grifo.

Ma è proprio questo è il tema che Juric (di cui poi parleremo) dovrà chiarirsi: cioè, perché il Genoa, giocando bene, non vince. Una vittoria non sembra possibile: perché?

Proprio nella serata di ieri in cui tutto è andato bene, gioco, squadra, costruzione tecnica, allenatore, tifosi, varrebbe la pena di esaminare questo aspetto un po’ misterioso della mancanza di vittorie da tanto tempo. E’ difficile ovviamente dare una spiegazione dei motivi di questa situazione: sfortuna, meccanismi tattici incerti, atteggiamenti sbagliati? Chissà. E però un tema che è diventato importante, forse il più importante dopo la bella prova di ieri sera. Prova che ha visto i rossoblù, ma proprio tutti, brillare per le loro prestazioni: ottimo il reparto difensivo (con Romero che cresce rapidamente), lo stesso centrocampo che ha fermato autorevolmente quello avversario e lo stesso gioco offensivo che ha visto parecchie occasioni da gol mancate ingenuamente (il Grifo ha esaltato un grandissimo Audero, che per almeno tre/quattro volte ha martellato con tiri eccellenti). Ma (ecco il tema che affiora) non ha segnato. Così come il pari, come avrebbe meritato con il Milan e col Napoli.

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JURIC – La bella gara del Grifo ha detto finalmente una cosa: Juric resta giustamente (e come noi abbiamo ampiamente sostenuto) il tecnico del Genoa. Ha dimostrato di reggere alle pressioni anche psicologiche. Purtroppo la tensione lo ha portato all’espulsione, anche perché questi “direttori-arbitri”, quarto uomo e cose simili, non sanno nulla di psicologia e non capiscono certe reazioni umane…loro pensano alle regole e alle bandierine da sventolare. Ma ha anche dimostrato di fare una formazione giusta, di valorizzare alcuni giocatori che hanno speso tutto (il che dimostra che sono molto vicini al tecnico). Quindi Juric si è meritato abbondantemente la conferma. Ora ovviamente, arrivano altre partite molto impegnative, come il Torino in trasferta, poi la Spal in casa e quindi la Roma fuori. Vedremo se si potranno ancora racimolare dei punti e magari la tanto attesa vittoria….

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SERATA – Si diceva, è stata una serata bella, civile, corretta, anche divertente. La Genova che conta (anche sportivamente) c’era tutta. Giovanni Toti, Marco Bucci, la sua signora che aveva abbandonato la pasticceria, la signora Toti, Siria Magri che si è a lungo abbracciata con Massimo Donelli, suo collega a Mediaset. Grande lotta di coiffeurs per le chiome di Siria e soprattutto di Jessica Nicolini, scapigliatura degna del salotto di Barbara D’Urso. Non mancavano Ilaria Cavo e poi le belle fanciulle (sempre più belle) che offrivano caffè e pasticcini.

Commozione autentica quando sono apparsi, nella Nord, i grandi ritratti di Spensley, Signorini e Scoglio nel ricordo dei 125 anni del Grifo. Ieri e oggi: il Genoa non muore mai.

Vittorio Sirianni

Giovanni Toti, Ilaria Cavo e Marco Bucci (Foto Pianetagenoa1893.net)
Gianni Blondet, vicepresidente del Genoa, e Giandomenico Mesto ex rossoblù (Foto Pianetagenoa1893.net)
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