L’amicizia tra Gilardino e i giocatori, punto di forza del Genoa

L’abbraccio tra Martinez e il tecnico a fine gara è emblematico della sintonia che domina nello spogliatoio rossoblù

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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L’abbraccio forte, forte che Gilardino ha dato a fine gara al suo portiere Martinez, ha significato il momento, soprattutto psicologico, del Genoa: una stretta, forte amicizia che lega il tecnico ai suoi uomini.
Uomini che hanno dato ancora una volta la sensazione di essere consapevoli dei loro mezzi e delle loro possibilità.
Si era detto, dopo la gara a Parma, che la brutta esibizione del Genoa poteva essere considerato un incidente di percorso. Visto come ha giocato contro il forte Palermo, si è visto giusto, sperando ovviamente che i rossoblù continuino così.
Pensate: uomini contati in difesa, ma nessun problema per il tecnico. Le sue intuizioni sono vivide, ha mandato un campo una formazione adeguata alle esigenze e, al di là dei moduli, ha chiesto ai suoi di giocare con atteggiamenti e motivazioni forti e consapevoli. Tutti hanno detto “sì” ed ecco un risultato positivo che conferma la buona strada intrapresa.
Certo, momenti difficili non sono mancati perché il Palermo (imbattuto da nove gare) non stava certo a guardare e infatti qualche pericolo lo ha creato. Per fortuna Martinez continua ad essere un incredibile protagonista con parate difficilissime. Sembra che il “normale” non gli piaccia.

Genoa
Il Genoa sotto la Nord (foto di Genoa CFC Tanopress)

Anche il centrocampo ha funzionato con due nomi che non vanno davvero male, almeno fino ad ora: Badelj e Sturaro, stranamente, sembra abbiano capito il loro ruolo, dando un contributo notevole, soprattutto tenendo alta la squadra, mai abbassando il baricentro. Ciò ha impedito al Palermo di avanzare e solo in alcune occasioni è riuscito ad entrare nella retroguardia rossoblù.
I cambi sono stati corretti, due gol niente male con quel Gudmundsson ira di dio e quel suo golletto perfetto che ha abbacchiato di molto la difesa palermitana. Certo un uomo così dà alla squadra una spinta non indifferente: gioca da trequartista, ma poi gli piace gironzolare per tutto il campo, con i suoi scatti da folletto micidiale.
Ora si deve andare avanti, Ha detto Gilardino: «Devo solo pensare a una partita per volta». Ha ragione: le sconfitte non sono mai piacevoli, ma servono a capire gli errori e a porvi rimedio.
Naturalmente non ci si deve esaltare. Attenzione a dire già che il Grifone è ormai da serie A e ce la farà ad essere promosso. Attenzione, seguite i consigli del tecnico, partita dopo partita.
Domenica prossima, il Grifo volerà a Modena. Qualcuno, ovviamente, ha anche detto che non si può soffrire così. Diciamo che un tempo il Genoa soffriva e perdeva, oggi soffre ma vince. Mica poco.
Vittorio Sirianni

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