Juric, alzati e cammina! E il tecnico si è subito alzato

Qualcosa di misterioso è accaduto nel Genoa: la squadra è apparsa positivamente trasformata contro la Lazio


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“Juric alzati e cammina!”. Visto che siamo in clima pasquale e di resurrezione, Juric nella parte di Lazzaro ci sta pure. Per lui, tecnico comunque serio e corretto, “qualcuno” di lassù deve avergli gettato questo invito. E lui, bravo davvero, ha accettato: si è rialzato con tutti i suoi “discepoli” e ha riportato il Genoa ad essere il “Genoa che conoscevamo mesi addietro”.

La nostra previsione, udite! udite!, un po’ kafkiana dell’ultimo scritto nostro, si è avverata; dicevamo, fra il serio e il faceto, che per il Grifo ci voleva qualcosa che venisse dal destino, dal caso, perché tutto quanto si era esaminato “dentro” la squadra e la società non aveva permesso di trovare soluzioni logiche al disastro accaduto negli scorsi mesi. La domanda a cui nessuno aveva dato risposta era: che fare? Si sono provate tutte le soluzioni, si sono capiti tutti gli errori, ma non è successo niente.

Ci voleva dunque un qualcosa o un qualcuno che da qualche parte facesse scattare qualcosa di nuovo e di diverso. E questo qualcosa è saltato fuori: ma il fatto che in cinque giorni Juric ha riportato il Genoa di nuovo bello e forte, non poteva accadere certo per ragioni oggettive legate al tecnico. No, è accaduto altro: qualcosa di misterioso che va al di là della ragione umana, è scattato. E’ avvenuto un miracoloso recupero di tutti i giocatori, un qualcosa che è scattato in loro e li ha cambiati. Pensiamo che tutti i giocatori avrebbero sempre voluto essere quelli che sono stati contro la Lazio, ma così non è stato. E allora perché questo cambiamento, perché persino Ntcham ha preso 7 in pagella e perché Lamanna ha parato addirittura un rigore? E perché Laxalt è diventato inesauribile e persino Lazovic ha fatto traversoni da primo della classe? C’è voluto davvero il tempo pasquale e quel “Juric, alzati e cammina!” arrivato chissà da chi per rivedere un Grifone forte, compatto, generoso, ardente e chi più ne ha, più ne metta.

Ma adesso, attenzione, finito il periodo pasquale inizia la…quaresima, e non vorremmo che il Vecchio balordo facesse qualche altro scherzo ritornando ad essere quello problematico di prima. Ora che Juric e i suoi si sono rialzati e hanno ricominciato a camminare alla grande, dovranno continuare, così da superare anche tutte le polemiche e le contestazioni che hanno arroventato l’atmosfera in questi ultimi mesi.

Ha detto Juric: “Sei partite per la dignità”. Bella frase! Così come ha detto: “Abbiamo ritrovato l’anima”. Già: l’anima. Male hanno fatto quello che sono rimasti a casa: perché sabato gli ultimi 30 minuti del Grifo li avrebbero esaltati. Sembrava di essere tornati all’inizio della stagione: presenti con la testa, presenti con le gambe.

Mancano sei partite al termine del campionato: Chievo, Inter e Torino in casa, Juventus, Palermo e Roma fuori. Se in casa il Genoa asfalta gli avversari come ha fatto contro la Lazio, non ci sono più dubbi e problemi: ricordo che, con i biancocelesti quarti in classifica, se Pandev, eccellente, avesse segnato il terzo gol ci sarebbe stato un meritato trionfo. Con prestazioni come quella di sabato, la dignità del Grifo tornerà ancor più alla grande. Dunque, tutti in attesa, certamente trepida, ma da sabato anche ricca di certezze: Juric si è alzato. Buon segno.

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