La conferma di Andreazzoli è stata la migliore scelta di Preziosi

Il presidente ha riflettuto ed è probabilmente arrivato alla conclusione che, come già accaduto nella scorsa stagione, un eventuale cambio di allenatore avrebbe potuto avere effetti negativi

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Seguitemi in questo ragionamento: se il Genoa di Andreazzoli avesse il punto che meritava con l’Atalanta e anche quello che altrettanto meritava ampiamente col Milan, ecco che ci sarebbero in carniere sette punti e il Grifo avrebbe aganciato l’Udinese e lasciato al penultimo posto in condominio Sassuolo, Lecce, Brescia e Spal. Segno che la squadra avrebbe dato esattamente quello che poteva dare: non era e non è poco. E invece, Aurelio Andreazzoli è andato vicino a un possibile esonero: nonostante avesse fatto il suo dovere è stato bersagliato dalle critiche.

Ma il calcio è anche questo: cioè è “paranormale”, perché obiettivamente se il Grifone ha, nell’insieme, compiuto il proprio dovere, la classifica purtroppo piange ed è disastrosa. In questo quadro, Preziosi ha riflettuto se tenere o meno il tecnico: ma ha fatto bene a confermarlo.

Il motivo? Ecco la nostra spiegazione. Cosa potrebbe fare di più un nuovo allenatore rispetto alle prestazioni convincenti del Genoa? Sono quattro e mezza, compresa quella col Milan. Se Schöne sbaglia il rigore decisivo per il pareggio contro i rossoneri, cosa ci può fare l’allenatore? E se quel maledetto Var vede un rigore che in altre occasioni mai avrebbe colto, cosa può fare Andreazzoli che per una settimana suda per dare un gioco ai suoi uomini?

In questo momento, il Genoa ha questa situazione e queste caratteristiche. Classifica drammatica, è vero, ma sarebbe valsa la pena di cambiare un qualcosa che si sta costruendo e che dopo soltanto sette giornate non può essere completato? Cosa avrebbero potuto fare i potenziali candidati: Nicola, Ranieri e Pioli, tutti bravi finché vincono, poi anche loro (come tanti loro colleghi) sono da esonerare non appena iniziano i drammi che nel calcio, salvo rari casi, sono all’ordine del giorno.

Per carità: Preziosi ha fatto bene a ponderare bene l’eventuale scelta, ma ha anche compreso che un eventuale cambio avrebbe potuto avere effetti nefasti. Lo ha già provato: tre allenatori durante la scorsa stagione, ricordate? E dunque è rimasta secondo noi la convinzione che se con Andreazzoli si era parlato di una certa “progettualità”, il suo eventuale esonero avrebbe potuto avere conseguenze negative. Invece, va valutato bene il valore effettivo della squadra, non tanto nel gioco d’insieme quanto in quello dei singoli.

Al momento, però, notiamo che esistono due problemi criticabili e che dovranno essere risolti in fretta: a cominciare dalle ingenuità difensive, da parte di giocatori che hanno per altro grande esperienza. Lo abbiamo visto in occasione del primo gol del Milan: c’è stata un’esitazione molto grave che ha avuto un effetto devastante.

Il secondo problema riguarda l’attacco che non segna o segna poco: è vero che vi sono ben quattro punte in organico, ma per una ragione o per l’altra né Pinamonti (ancora immaturo), né Favilli (non ancora pronto), né Sanabria (che per il momento non è ancora affidabile o forse non è entrato negli schemi), né Kouamé (dopo un’iniziale tris di marcature) danno garanzie. Manca dunque un “fromboliere”, uno che “veda” la porta e che sappia fare gol e che in carriera ne abbia realizzati parecchi: se continuasse così, bisognerà acquistare al mercato di gennaio un centravanti di spessore.

La sosta servirà per ragionare sui problemi e gli errori, calcolando che al rientro mancheranno tre colonne della difesa: Criscito per infortunio, Romero e Biraschi per squalifica. A proposito, ma com’è possibile dare un “rosso” diretto al difensore romano dopo aver già sbagliato la decisione sul rigore? Ma che razza di calcio e di regolamento viviamo? Var rispondi per favore…

Vittorio Sirianni

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