TESSERA DEL TIFOSO: la controinformazione della Tifoseria organizzata genoana

Riceviamo dalla Tifoseria Organizzata del Genoa e pubblichiamo La cronistoria 23/04/08 e 31/10/08- con due determinazioni dell’ Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive viene lanciata la campagna sulla Tessera del Tifoso. 31/10/08- Ministro Maroni: “In futuro si dovrebbe entrare allo stadio solo con l’abbonamento o con questo tesserino che garantisce chi è il tifoso. Vogliamo che tutte […]


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Riceviamo dalla Tifoseria Organizzata del Genoa e pubblichiamo

La cronistoria

23/04/08 e 31/10/08- con due determinazioni dell’ Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive viene lanciata la campagna sulla Tessera del Tifoso.

31/10/08- Ministro Maroni: “In futuro si dovrebbe entrare allo stadio solo con l’abbonamento o con questo tesserino che garantisce chi è il tifoso. Vogliamo che tutte le squadre facciano investimenti in questo senso: capisco che è un sacrificio, ma noi le supporteremo e non accadrà che all’ultimo giorno qualcuno chieda un rinvio. Se le squadre non daranno seguito al progetto rimarranno penalizzate”.

22/04/09- Lombardo LegaPro “sarà ufficialmente adottata dalla prossima stagione”.

l’articolo che, di fatto, istituisce la Tessera del Tifoso all’interno della Legge Amato (art. 9 L. 41/2007), ma vi sono importanti spunti applicativi anche nelle determinazioni Osservatorio dd 23/04/08 e 31/10/08. Dalla lettura letterale delle norme e delle regolamentazioni si ricava che: un tifoso, raggiunto da DASPO della durata di un anno nel lontano 1991 e regolarmente scontato, non può, oggi, acquistare la Tessera del Tifoso, come anche i tifosi daspati in passato e che hanno vinto il ricorso al Tar con conseguente annullamento del divieto d’accesso allo stadio, ed anche coloro i quali hanno avuto una sentenza di condanna di primo grado ma poi sono stati assolti dalla Corte d’Appello o dalla Corte di Cassazione.

aprile 2009- prende il via la campagna di controinformazione del mondo ultras snodatasi attraverso conferenze, riunioni, interviste, passaggi televisivi, volantinaggi.

Scendono in campo alcune società di serie A che fanno sentire il loro disappunto per una scelta che non sembra tale ma appare come un’imposizione: Marotta, Zamparini, Lo Monaco, Cairo dichiarano pubblicamente le loro perplessità.

l “clamorosamente” il progetto “tessera del tifoso” non è partito con la stagione sportiva 2009/10.

14/08/09- il Ministro Maroni vara una direttiva per disporre ai Prefetti le “Disposizioni per la stagione calcistica 2009/10” (nr. 555/OP2009/II/CNIMS) e in essa ha trattato anche la tessera del tifoso. Secondo la sua interpretazione: A) il programma diventerà obbligatorio dal campionato 2010/11 per serie A, B e LegaPro, B) dal 01/01/10 i biglietti del settore ospiti potranno essere venduti solo ai possessori della tessera del tifoso della propria squadra”.

15/08/09- Il Min. Maroni vara il Decreto Ministeriale (GU n. 199 del 28/08/09) in cui si legge (art. 1 f): “requisiti ostativi: sussistenza di provvedimenti di cui

all’art. 6 della legge 13 dicembre 1989, n, 401, o di cui alla legge

27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero di sentenza di condanna, anche non

definitiva, per reati richiamati negli articoli 8 e 9 del

decreto-legge”.

23/09/09- Determinazione 33/2009 Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive si legge che: “Interpretazione degli artt. 8 e 9 del dl 8 febbraio 2007 n.8, come convertito con la legge 4 aprile 2007 n.41: A) sono temporaneamente escluse dal “programma” le persone attualmente sottoposte a DASPO ovvero ad una delle misure previste dalla legge 27/12/56 n.1423 (c.d. misure di prevenzione); B) nei casi in cui siano state riportate condanne, anche in primo grado, per reati c.d. da stadio – per episodi per i quali sia stata già comminata la misura del DASPO – il periodo di 5 anni di divieto di accesso al programma deve tenere conto di quello già scontato per il DASPO stesso; C) in caso di intervenuta assoluzione o revisione totale o parziale del provvedimento del DASPO, i motivi ostativi siano considerati immediatamente decaduti.

24/09/09- Min. Maroni si presenta alla Commissione Affari Istituzionali del Senato per rispondere all’interrogazione preparata dal Sen. Perduca in collaborazione con gli avv.ti Lorenzo Contucci e Giovanni Adami e dichiara che: “La tessera del tifoso non potrà essere rilasciata a chi è sottoposto a DASPO (divieto di accedere a manifestazioni sportive), a chi ha avuto condanne, anche in primo grado, per reati da stadio negli ultimi cinque anni, e a chi ha in atto misure di prevenzione, tipo sorveglianza speciale. Solo in questi casi la tessera non sarà temporaneamente rilasciata”, “Inoltre, nelle delibere si dice che in caso di assoluzione o revisione del DASPO i motivi ostativi saranno considerati immediatamente decaduti”, “Lascio al Parlamento e alla Commissione l’opportunità di metter mano a questa norma che può essere corretta, per eliminare appunto la possibilità di interpretarla come la punizione a vita di chi ha commesso un’infrazione che poi sia stata oggetto di DASPO”.

24/10/2009- vengono depositati due disegni di legge a firma di un gruppo trasversale di parlamentari. La proposta è stata elaborata dall’avv. Lorenzo Contucci di Roma e mira ad eliminare la cosiddetta “retroattività” della Tessera del Tifoso.

14/11/10- vengono depositati dagli avv.ti Luca Maggi, Giovanni Adami e Lorenzo Contucci presso il Tribunale Amministrativo del Lazio due ricorsi firmati da 270 ultras volti ad impugnare ed annullare il Decreto Ministeriale 15/08/09 -regolamentativo della tessera del Tifoso-. Gli ultras si sono autotassati ed il ricavato andrà devoluto in beneficenza.

28 settembre 2009- Il segretario dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive, Roberto Massucci «Chi non vuole la tessera potrà sempre acquistare il biglietto normale con le limitazioni previste» ha aggiunto, chiarendo che la tessera non potranno averla i sorvegliati speciali e tifosi sottoposti a daspo o condannati a reati da stadio.

l “improvvisamente” la Tessera del Tifoso non è più obbligatoria.

14/09/09- il Min. Maroni (innanzi alla Commissione Affari Istituzionali del Senato) : “Dal 1° gennaio 2010 nella direttiva è previsto l’obbligo per le società sportive di vendere i biglietti per i settori ospiti esclusivamente ai possessori della tessera, ai quali non si applicheranno pertanto le eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti disposti dall’Osservatorio”

23/09/09- La tessera del tifoso non entrerà in funzione dal gennaio 2010, come previsto annunciato strombazzato a più voci, se ne parlerà per la prossima stagione calcistica… A dare l’annuncio del rinvio è stato il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, al termine dell’assemblea straordinaria della Serie A: ha ringraziato il ministro Maroni e dato notizia della formazione di un tavolo di lavoro per provare a risolvere la questione… E chi maggiormente esce sconfitto da questa battaglia è proprio il ministro leghista Maroni, primo sponsor della Tessera del tifoso, ritenuta come grande deterrente per gli ultras, che ha dovuto fare un passo indietro e rinunciare ai suoi piani di ingabbiamento delle curve.

l stranamente il tentativo di far andare in trasferta solo i possessori della Tessera del Tifoso dal 01/01/10 non è decollato.

14/01/10- si tiene al Tar del Lazio a Roma la prima udienza per l’annullamento del Decreto Ministeriale 15/08/09. La seconda è prevista prima della fine dell’anno.

26 Marzo 2010- le istituzioni e i rappresentanti del mondo dello sport hanno elaborato un piano d’azione per agevolare le società sportive nell’attuazione del programma Tessera del tifoso, la cui adozione sarà obbligatoria dall’avvio della prossima campagna abbonamenti, per diventare operativa dall’inizio del campionato 2010-2011.

Il piano si articola in 5 punti che riguardano:

– un piano di comunicazione per accompagnare l’adozione della tessera,

– lo studio di meccanismi tecnologici che consentano il ‘dialogo’ tra le tessere erogate dai diversi club,

– la messa a punto definitiva dei requisiti di accesso al programma, dal quale saranno escluse solo le persone destinatarie di Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo) o con misure di prevenzione in vigore, nonché i condannati per reati da stadio negli ultimi 5 anni (in questo caso il periodo di Daspo scontato è decurtato dai 5 anni);

– le limitazioni alla vendita dei biglietti, con l’esclusione degli aderenti al programma da eventuali prescrizioni in materia di divieto di trasferta o restrizioni nella vendita dei tagliandi;

– il dialogo con le tifoserie.

L’adesione obbligatoria al progetto da parte di tutti i club professionistici lascia intendere che il programma Tessera del Tifoso possa realisticamente partire con la campagna abbonamenti per la stagione sportiva 2010/11.

RISPETTO ALLA PROPOSTA QUALI CAMBIAMENTI:

1. Sebbene il Parlamento non abbia ancora votato il disegno di legge modificativo dell’art. 9 l. 41/07, il Min. Maroni ha pubblicamente dichiarato e scritto nelle citate Determinazioni dell’Osservatorio che non potranno fare la Tessera del Tifoso solo i supporters attualmente daspati o condannati negli ultimi 5 anni (detraendo il presofferto scontato con la diffida del Questore), in caso di assoluzione o annullamento della diffida da parte dell’Autorità Giudiziaria la Tessera del Tifoso verrà immediatamente emessa;

2. La Tessera del Tifoso è obbligatoria solo per acquistare l’abbonamento o per assistere alla partita in trasferta nel settore ospiti. Chi non vuole o non può fare la tessera del Tifoso potrà acquistare i singoli biglietti di curva per i match casalinghi e di distinti o tribuna per gli incontri fuori casa.

i meriti del mondo ultras

– in dodici mesi si sono tenuti oltre 30 conferenze e convegni in diverse città che hanno permesso una reale campagna di controinformazione e sensibilizzazione;

– sono stati coinvolti mass media, politici e personaggi pubblici;

– è stata svolta una Manifestazione Nazionale con quasi 10.000 ultras che ha raccolto esclusivamente consensi e apprezzamenti per il comportamento tenuto e per la propositività dei contenuti;

– sono stati depositati due disegni di legge modificativi dell’art. 9 l. 41/07 che hanno come firmatari un gruppo trasversale di politici che va dall’estrema sinistra alla destra;

– è stato depositato il ricorso al Tar del Lazio con 270 firme che rappresenta oggi la concreta possibilità per rescindere alla base il progetto Tessera del Tifoso attraverso l’annullamento del Decreto Ministeriale attuativo;

– ha dato di sé un’immagine che ha sorpreso la stragrande maggioranza degli italiani;

– ha permesso la revisione del progetto originario assolutamente liberticida e anticostituzionale;

– ha bloccato la partenza ufficiale del programma prefissato per la stagione 2009/10 e poi per il 01/01/10.

la normativa

L’attuale Art. 9 Legge Amato (41/07)

“E’ fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili dell’emissione, distribuzione, vendita e cessione del titolo di accesso di cui al DM 06/06/05 del Ministro dell’Interno, pubblicato sulla G.U. n. 150 del 30/06/05, di mettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all’art. 6 della legge 13 dicembre 1989 n. 401 ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive”.

La proposta di legge al vaglio del Parlamento

“1. E’ fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso, di cui al decreto ministeriale 6 giugno 2005 del Ministero dell’Interno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30 giugno 2005, di emettere, vendere o distribuire titoli di accesso o “tessere del tifoso” a soggetti che siano in atto destinatari di provvedimenti di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989 n. 401, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, fino al completamento dei cinque anni successivi alla data della condanna e che non abbiano già scontato, anche parzialmente, per lo stesso episodio la misura inflitta con i provvedimenti di cui al citato articolo 6 della legge 401/1989”.

gli “imbrogli” attuali

numerose società calcistiche stanno partendo o sono già partite in previsione della prossima campagna abbonamenti con il percorso di fidelizzazione. I modelli prestampati da compilare e rinvenibili comodamente su internet dimostrano che non ci si può fidare delle parole o degli scritti nemmeno se provenienti dai massimi vertici governativi. Un sommario controllo ha dato risultati sconfortanti:

non potranno sottoscrivere la “Samp card”, la Tessera del Tifoso del Modena F.C., “Roma Club Privilege” coloro i quali siano stati denunciati o condannati con sentenza non definitiva ovvero che si siano resi responsabili della violazione del regolamento d’uso dell’impianto (ad es. chi si siede sugli scalini, chi guarda la partita in piedi, chi si siede su un seggiolino non corrispondente al biglietto, chi sporca la struttura, chi beve un po’ di più etc…);

non potranno sottoscrivere la “Robur Senese” coloro i quali si siano resi responsabili della violazione del regolamento d’uso dell’impianto

non potranno sottoscrivere la Tessera del Tifoso del Varese che “sono stati destinatari di DASPO” in passato o condannati con sentenza non definitiva;

nel modello di adesione al programma visibile presso il sito del Ministero dell’Interno, che dovrebbe rappresentare la sintesi attuale delle modifiche verbali e scritte garantite dal Min. Maroni, si legge che non potranno sottoscrivere la Tessera del Tifoso coloro i quali siano stati denunciati o condannati con sentenza non definitiva ovvero che si siano resi responsabili della violazione del regolamento d’uso dell’impianto

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la possibilità di acquistare biglietti per le trasferte in settore diverso dalla curva ospiti ha il limite dei divieti posti dall’Osservatorio per le partite a rischio. Con la semplice preclusione della vendita dei tagliandi ai non residenti di fatto l’Osservatorio inibirà la trasferta libera concedendola solo ai possessori della Tessera del Tifoso. Ma anche ciò non è vero e lo si capisce dal Regolamento della “Roma Club Privilege” ove si legge che il privilegio per le trasferte è sempre sottoposto ad una sorta di scelta discrezionale da parte dell’Osservatorio che in qualsiasi momento può riservarsi di vietare insindacabilemnte e a tutti la trasferta….

viene da chiedersi cosa succederà quando nelle prime partite del prossimo campionato duecento tifosi ospiti si posizioneranno in mezzo al settore distinti o in tribuna o nello spicchio adiacente alla curva locale.

fidelizzazione-schedatura-tracciatura

tratto dal sito asromaultras.org

COSA E’ ?: la AS Roma Club Privilege è un volgare bancomat ricaricabile, frutto di un accordo tra la Roma, la Lottomatica (che utilizza il circuito la VISA) e non si sa chi altri. Versate dei soldi e caricate la tessera, che si può utilizzare per acquistare sia l’abbonamento che i biglietti per le partite che, come ogni bancomat, altri beni e servizi. E’ strutturata con la tecnologia RFID.

COSA E’ LA TECNOLOGIA RFID ?: L’acronimo RFID che verrà utilizzato per la AS Roma Club Privilege sta per Radio Frequenza Identificazione a Distanza.

Le tessere che il Ministero dell’Interno vuole sono dei chip che grazie alla piattaforma telematica della Telecom saranno in grado di TRACCIARE i suoi possessori ovunque. Questo accadrà se il sistema RFID sarà di tipo “attivo” e non “passivo”, cosa non spiegata dal Ministero dell’Interno.

In ambito industriale e logistico, questa tecnologia è usata per marchiare le mandrie e tracciare le merci durante i viaggi. Cosa trasmette questo chip? I nostri dati, chi siamo, e tutto quello che il Ministero in realtà voglia metterci dentro. E’ praticamente un sistema antiterrorismo. Nella grande distribuzione viene già usata per identificare le merci in transito o per effettuare inventari in pochi secondi. Il museo di Rotterdam ad esempio li usa per proteggere i suoi quadri mentre negli Stati Uniti milioni di animali domestici possono essere identificati grazie ai TAG-RFID. Sono nate addirittura delle società che impiantano gli RFID nelle persone per far si che queste siano riconosciuti dai propri sistemi di allarme o dalla propria auto senza bisogno di usare codici o chiavi di accesso. Attorno all RFID è nato quasi immediatamente un consorzio di aziende e università (l’AUTO-ID Center) che si è posto come obiettivo (forse un po troppo sfidante) di marchiare con RFID tutti gli oggetti prodotti nel mondo in modo da poterne controllare il ciclo di vita online.

Sarebbe quindi possibile (almeno teoricamente) sapere in tempo reale la posizione di un qualsiasi oggetto prodotto. Questa idea ovviamente ha portato alla ribalta il problema della privacy. Se ad esempio acquisto un automobile marcata con RFID, qualcuno potrà controllare l’automobile ma in pratica sta controllando anche me visto che sono io ad usarla. Potrebbe quindi sapere dove abito, dove lavoro, quali sono i miei orari e tanto altro ancora. Alcune associazioni di consumatori hanno alzato un po la voce in merito e nel 2003 l’Auto ID Center si è sciolto. Di fatto però il progetto è allo studio in altre aziende e quindi…staremo a vedere se in futuro avremo a che fare con un nuovo Grande fratello”.

Ad un tanto si aggiungano gli sconti/agevolazioni previste dal programma originario. Così dal sito del ministero degli Interni: “è favorita la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo punti, diritto di prelazione per l’acquisto di biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill etc…)”. In sostanza all’Autogrill se pago il panino in contanti avrò un prezzo, se lo pago con la magica tessera ricaricabile avrò uno sconto. E tutti sapranno che mi sono fermato in quell’Autogrill. Fantascienza? Speriamo…

i politici contro la tessera

Cons. VINTI capogruppo regionale umbro di Rifondazione comunista: “La manifestazione indetta contro la schedatura di massa proposta dal ministro leghista Maroni non può che avere il pieno sostegno di tutti coloro che ritengono la libertà di movimento un diritto inalienabile di ogni cittadino. Il corteo di Roma contro la tessera del tifoso, il dispositivo di identificazione e controllo senza il quale non sarà più possibile seguire la propria squadra in trasferta, ha raccolto migliaia di ultras organizzati da circa 300 gruppi. Ai partecipanti gli organizzatori hanno distribuito raccomandazioni varie. Tra le rivendicazioni, la libertà di portare striscioni e tamburi negli stadi”.“La lotta contro la tessera del tifoso – conclude – va inserita nella lotta più generale per la salvaguardia della libertà, contro una filosofia delle destre che invece spingono per restringere gli spazi liberi individuali e collettivi”

On. CENTO: “La battaglia contro la tessera del tifoso è una battaglia per la libertà individuale e collettiva che riguarda tutti, anche coloro che non hanno mai messo piede allo stadio. In questi anni abbiamo imparato con le nostre esperienze di strada, di vita, di curva, che quando una norma liberticida viene utilizzata per discriminare un tifoso o un gruppo di curva, questa norma diventa una norma generale che restringe le libertà di tutti all’interno della società. Dobbiamo far aprire gli occhi, dobbiamo parlare un linguaggio all’opinione pubblica, per renderli consapevoli che questa è una battaglia che riguarda tutti. La tessera del tifoso è incostituzionale, rappresenta una pericolosa schedatura di massa. Vogliono trasformarci, e mi ci metto anch’io, come clienti del calcio televisivo quando noi vogliamo essere protagonisti con la nostra passione del calcio dentro gli stadi”.

Sen. PERDUCA: “Noi diciamo in coro “No” alla tessera del tifoso!. Non è possibile che si sospenda a vita la possibilità di entrare in un luogo in cui c’è una manifestazione sportiva. La tessera del tifoso è un problema che sarà di tutti. E’ un paese in cui non esiste la democrazia, non esiste la possibilità di far circolare le opinioni. Abbiamo fatto interrogazioni parlamentari alle quali Maroni ancora non ha risposto, abbiamo fatto comunicati fin dall’anno scorso, non c’è stata una riga scritta da questa stampa di regime”

Cons. ANTONINI: “L’aspetto meno evidenziato ma più chiaro per tutti quanti noi, riguardo la tessera del tifoso, è esattamente quello che riguarda ed è connesso col legame con le banche, non si spiega per quale motivo una tessera per entrare allo stadio deve essere una carta ricaricabile, deve avere un conto corrente, tutto questo noi non lo capiamo. Per il momento al Ministro diciamo che se vuole rivedere le famiglie allo stadio deve riflettere sul perchè tre persone per tre biglietti devono spendere 200 euro o perchè quando le partite non sono di cartello, quando la squadra non va bene lo stadio è rigorosamente vuoto tranne nei settori occupati dalla gente che oggi viene qui a Roma”.

Ass. del COMUNE DI ROMA ALLESSANDRO COCHI: “In questa battaglia, nonostante qualche volta come è lo stile del tifoso di curva i toni sono alti e forti e la determinazione è alta, non siete soli, si sta fortemente vedendo di ridiscutere questa cosa che parte dai mondiali del ’90, dall’inizio del calcio moderno dove si iniziava a dare importanza solo all’aspetto economico e non più alla passione”.

Cons. ANTONIO BRUNO, capogruppo Sinistra Europea-Partito Rifondazione Comunista al Comune di Genova (condivisa dal sindaco VINCENZI ): Il Sottoscritto Consigliere, Considerato che la tessera del tifoso dovrebbe essere uno strumento di fidelizzazione che identifica i tifosi di un club o della Nazionale che servirebbe per seguire in trasferta la propria squadra ed entrare nei settori «ospiti» dello stadio, ma anche a usufruire di vie di accesso preferenziali ed evitare i controlli ai varchi, per acquistare i biglietti anche al posto del documento d’identità. Considerato altresì che il tifoso è già “fidelizzato” dal fatto stesso di essere tifoso di una squadra, al contrario di altre imprese che hanno bisogno di fidelizzare. In ogni caso l’opera di fidelizzazione della SMA, ad esempio, passi per il nulla osta della questura. Visto che la tessera, differentemente da quanto sostenuto inizialmente, avra’ un costo. Tenuto conto che la tessera potra’ essere posseduta da coloro che non sono sottoposti a Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive), che non abbiano avuto condanne anche in primo grado per «reati da stadio» e che non abbiano misure di prevenzione tipo la sorveglianza speciale. Tenuto conto, altresì, che l’art. 9 della legge 41/2007 dice “che non sono stati sottoposti a Daspo” e, come sapete, non parla di condanne da stadio negli ultimi 5 anni ma solo di “condanne da stadio”. Si ha la situazione per cui verrebbero esclusi dalla possibilita’ di avere la tessera del tifoso, tutti quei soggetti che hanno avuto condanne (anche non definitive) per “reati da stadio” e che nel corso della vita hanno ricevuto un Daspo, anche se scontato. Da ricordare che il Daspo non è una condanna (perché non è preceduto da alcun processo, né da alcun Giudizio) ma una misura preventiva, decisa arbitrariamente dal Questore. Una misura che, limitando la libertà personale senza bisogno di prove e processo, vìola, di per sé, i diritti civili della persona. Alla diffida talvolta segue un processo, che il più delle volte proscioglie gli imputati perché troppo spesso diffidati senza prove. Ebbene, anche queste persone, dichiarati innocenti dallo Stato e che hanno scontato ingiustamente una diffida o una parte rilevante d’essa, non potrebbero avere accesso allo stadio, perché l’art. 9 della Legge non fa differenze tra innocenti e colpevoli (tra quelli che arrivano ad avere un processo), fondandosi sull’esser stati “destinatari” del Daspo. Tenuto conto quindi che in pratica tale normativa trasformerebbe una misura preventiva (illegittima) in condanna definitiva a vita (il che è anche anticostituzionale). Considerato altresì che tale Tessera può essere considerata come uno strumento volto anche all’identificazione commerciale; uno strumento per speculare sui tifosi ufficiali ma anche occasionali, che rifiutando la tessera, non avranno accesso allo stadio e che per vedere la partita avranno solo il digitale o il satellite a pagamento. Chiede che il Consiglio Comunale di Genova si esprima per una modifica radicale, se non proprio una cancellazione, dei provvedimenti che prevedono la tessera del tifoso, ribadendo, nel contempo, il suo impegno e appoggio per tutte le iniziative volte a contrastare violenza e razzismo anche sui terreni di gioco.

On. FRASSINETTI e On. BARBARO (nel contesto della presentazione del disegno di legge) “La tessera del tifoso puo’ essere un utile sistema per fermare la violenza negli stadi, a patto pero’ che non si tramuti in un provvedimento ingiustamente restrittivo nei confronti di quei tifosi che hanno gia’ scontato regolarmente una diffida. Per questo ho subito sottoscritto la proposta di legge presentata dall’onorevole Barbaro, che intende intervenire sull’art. 9 della legge 4 aprile 2007 n. 41”. “Una diffida a vita creerebbe addirittura un’anomalia giuridica, perche’ sarebbe una limitazione a vita della liberta’ personale. La nostra proposta di legge intende rivedere gli elementi di criticita’ dell’art. 9” Uno dei punti cruciali è, infatti, il comma 1 dell’art. 9: “E’ fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili dell’emissione, distribuzione, vendita e cessione del titolo di accesso di cui al DM 06/06/05 del Ministro dell’Interno, pubblicato sulla G.U. n.150 del 30/06/05, di mettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all’art.6 della legge 13 dicembre 1989 n.401 ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive”. Sembra chiaro dal tenore letterale dell’articolo che il tifoso che in passato sia stato raggiunto da DASPO o che sia stato condannato per reati “da stadio” anche con una sentenza non definitiva, non potrà mai più acquistare la Tessera del Tifoso e di conseguenza mai più accedere allo stadio, anche se ha già scontato il DASPO o è stato condannato in primo grado ma assolto in Appello o in Cassazione. Sono infatti già numerosi i casi di tifosi che si sono visti revocare la tessera, o non hanno potuto acquistarla, nonostante siano stati assolti per il reato loro contestato, o nonostante abbiano già scontato il DASPO cui erano sottoposti. In altre parole, stando a questo articolo, nessuna persona che ha avuto un DASPO potrà mai acquistare la Tessera del Tifoso e pertanto si ritroverà DIFFIDATO A VITA, anche se ha scontato regolarmente la diffida, magari otto o dieci anni prima.

Sen. BENEDETTI VALENTINI «Con questo ddl abbiamo puntato a ristabilire il diritto dei tifosi, che dopo aver scontato la loro pena devono avere la possibilità di tornare allo stadio. Questo non significa recedere da posizioni di rigore o severità ma piuttosto impedire che i cittadini possano trovarsi nella situazione di essere marchiati a vita».

Sen. AUGELLO «cerchiamo di evitare che nel nostro ordinamento rimanga una normativa che nei fatti configura una damnatio memorie. Con questa modifica non vengono meno le esigenze di prevenzione e repressione ma piuttosto si è cercato di recepire le osservazioni che sono giunte da più parti, rettificando una normativa che rischia di comprimere le facoltà di chi ha già subito provvedimenti adeguati».

Sen. BEVILACQUA «In effetti sia il Governo che il ministero dell’Interno si erano fatti carico della necessità di operare modifiche che sono state fatte attraverso una seria di interventi amministrativi. È chiaro però che solo grazie ad una modifica legislativa è possibile ristabilire il corretto equilibrio della legge, evitando che ai tifosi sia impedito per sempre l’accesso agli stadi anche qualora avessero scontato la loro pena».

BELLUCCI (Presidente Associazione Difesa Consumatori Sportivi) ha ribadito la necessità che sul tema tessera del tifoso sia necessario fare chiarezza «perchè la restrizione non può essere applicata a chi abbia già scontato o a chi poi sia stato assolto nel procedimento oppure a chi abbia avuto revocato il Daspo».

il futuro

– continuare la controinformazione

– estenderla anche ai non ultras prima dell’inizio della campagna abbonamenti

scegliere se aderire alla Tessera del Tifoso o, in caso di dissenso, comunicarlo ufficialmente

– inviare un comunicato ufficiale ai Senatori affinchè venga accelerato l’iter per la votazione del disegno di legge in Parlamento

– sostenere l’iniziativa giudiziale innanzi al Tar del lazio

– smascherare pubblicamente gli “imbrogli”

Le informazioni riportate su questo breve riassunto sono liberamente tratte da Internet e dai documenti ufficiali del Ministero dell’Interno e dell’Osservatorio. Si ringraziano gli avv. Contucci, Maggi, Spadafora, Staderini e gli On. Frassinetti, Perduca, Tullo e tutti coloro che hanno sposato la battaglia contro la Tessera del Tifoso.

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