Riceviamo dal Genoa Club San Fruttuoso e pubblichiamo
Nel 1961 la situazione finanziaria del nostro Genoa era talmente compromessa che il Consiglio di allora fece appello al presidente della Lega Pasquale per evitare il fallimento del più antico club calcistico italiano. Non fu reso noto l’esito ma il Genoa poté affrontare il campionato 61/62 debitamente rinforzato e con un nuovo allenatore, il bresciano Renato Gei. Costui, di carattere scontroso e geloso della propria autonomia non fu immediatamente ben accolto dai tifosi rossoblù in considerazione del suo passato di giocatore blucerchiato. Ogni prevenzione si dissolse, però, dinanzi ai risultati sempre più entusiasmanti che portarono il Genoa a vincere quel campionato di serie B con 11 punti di vantaggio sulle seconde Napoli e Modena.
Nel 1963 avrebbe dovuto diventare presidente del Genoa Edoardo Garrone ma, purtroppo, mori’ durante una battuta di pesca ed al suo posto accetto’ l’incarico, non proprio ambitissimo vista la costante situazione debitoria della società, Giacomo Berrino.
Berrino vendette Gigi Meroni e dopo il ’66 cominciò un periodo di Amministratori, reggitori e situazioni intermedie; Renzo Fossati divenne Amministratore Unico dal 67 al 70 con tre campionati in serie B culminati con la storica retrocessione in serie C. Si defilò nel momento peggiore e tornò in sella come Presidente nel 1974. Restò presidente fino al 1985 con sei campionati in serie B ed altrettanti in serie A fintanto che l’Autorità Giudiziaria appurò fatti gestionali piuttosto singolari.
Iniziò, quindi, l’era di Aldo Spinelli: prende il Genoa in serie B nel 1985, nel campionato 88/89 promossi in serie A con Franco Scoglio al timone. Seguono sei anni di serie A con semifinale UEFA persa con l’Ajax ad Amsterdam. Retrocessi nel ’95 a Firenze nello spareggio col Padova. Spinelli lascia nel 1997.
Altro periodo buio finché ci salva da fallimento sicuro tal Enrico Preziosi, tuttora Presidente. Non e’ personaggio ben visto dal Palazzo. Ristruttura la società e la rilancia nella dimensione naturale del Genoa. Viene punito per illecito sportivo nel 2005 con la sostanziale retrocessione dalla serie A alla serie C. Molti pensano che se fosse stato usato l’anno successivo lo stesso metro per giudicare altri coinvolti in fatti ben più gravi con quello usato con Preziosi, oggi a Torino esisterebbe una sola squadra con maglia a tinta unita.
Comunque seguono cinque anni filati di serie A, con frequentazione in Europa League, di cui solo l’ultimo, quello appena trascorso, vissuto pericolosamente e ci apprestiamo a vivere il sesto.
Analizzando la cronistoria dal 1946 ad oggi i fatti dicono che gli unici presidenti che hanno fatto vedere qualcosa in più al popolo genoano sono i Sigg. Aldo Spinelli ed Enrico Preziosi. Tutte le altre considerazioni sono riconducibili, seppur lecite e rispettabili, alla galassia delle impressioni, simpatie o tornaconti soggettivi … comunque … parole.
Sentiamo il dovere di scrivere codesta memoria perché in un momento in cui troppe parole dividono solo i fatti possono restituire elemento di riflessione per recuperare la serenità persa all’ ambiente genoano e tornare tutti insieme a vivere la passione sportiva entro i limiti della Ragione e del buonsenso, uniche qualità che costituiscono sano esempio per Children e giovani generazioni.
Ringraziamo il Sig. Lo Monaco per quanto di buono ha fatto per il Grifone ma, riprendendo un grande Professore Pensatore Filosofo, …. posi la borsa e scenda dal pullman: il viaggio del Genoa continua grazie a chi paga gasolio ed autostrada. Forza Genoa
Marco Postiglione – Genoa Club San Fruttuoso
