Club Portuali Voltri: il Genoa inciampa sempre sulla Coppa Italia, ma stavolta non precipita

Andrea Moresi: «È davvero di buon auspicio il fatto che invece stavolta il Grifone sia riuscito a ribaltare il risultato e a battere l’Ascoli 3-2, più grazie alla spinta nervosa dei giocatori più esperti e tecnici»


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In un Ferraris praticamente deserto, in orario da aperitivo feriale, è andata stasera in scena Genoa-Ascoli, quarto turno di Coppa Italia.
Era una partita utile per capire il valore di alcune seconde linee, anche se il centrocampo era quello abituale per due terzi, in quanto Cassata e Agudelo ormai sono titolari fissi.
E proprio questo è un bel problema perché con la regia sia di Schöne che di Radovanovic il gioco rimane sempre lento e compassato, anche contro avversari di categoria inferiore.

Il Genoa a venti minuti dalla fine perdeva 1-2 ed era quasi finito, per l’ennesima volta, fuori dalla competizione nazionale a favore di una squadra di categoria inferiore che aveva evidenziato anche quest’anno i problemi di gioco e lo scarso valore tecnico dei nostri giocatori.

È davvero di buon auspicio il fatto che invece stavolta il Grifone sia riuscito a ribaltare il risultato e a battere l’Ascoli 3-2, più grazie alla spinta nervosa dei giocatori più esperti e tecnici che al gioco fatto di passaggi e fraseggio, metodo di gioco apparso per l’ennesima volta sterile e non incisivo.

Archiviato il passaggio in Coppa e a pochi giorni dal match-salvezza di Lecce, analizziamo ciò che stasera contava veramente, ovvero il valore delle nostre seconde linee e lo stato di forma dei nostri titolari.

Partiamo da Jagello: il polacco ha fornito un buon assist a Pinamonti sul gol dell’1-0, ma al momento non è sembrato a suo agio nei movimenti sulla fascia, mentre nella ripresa quando è stato schiarato all’interno è apparso più utile alla squadra.
Peggio di lui ha fatto Cleonise, praticamente avulso dal gioco dell’attacco.

Ancora ombre su Cassata, e non solo per l’ennesimo gol sbagliato a pochi metri di distanza dalla porta avversaria, ma soprattutto perché il suo apporto è limitato sempre al compitino, accompagna poche volte l’azione con smarcamenti senza palla, non eccelle in agonismo e persino sui passaggi è poco incisivo.

Negative anche le prove di Criscito, Pajac e Romero, difensori che dovrebbero iniziare l’azione ma non fanno altro che accompagnare la palla fino a centrocampo senza mai provare affondi rapidi o passaggi filtranti.
Molto gravi gli errori dei due centrali di giornata (l’argentino ed il capitano) completamente fuori posizione nel contropiede che ha portato sull’1-1 la squadra marchigiana.

Da salvare solo le prove di Biraschi (sempre estraneamente generoso e propositivo nonostante qualche sbavatura con la palla tra i piedi) e di Agudelo (l’unico che palla al piede cerca accelerazioni in avanti).

Conferme sia positive che negative su Pinamonti: a suo pro il fatto che, oltre ad essere sempre presente nel gioco di sponda, ha segnato due gol da opportunista d’area di rigore ed ha messo sempre in difficoltà la pur modesta difesa avversaria.
Ma il nostro attaccante Under 21 sbaglia spesso “l’ultimo passaggio” e stasera ha comunque sprecato un altro paio di occasioni da rete non impossibili.

Per concludere: come al solito sono gli assenti ad avere ragione.
In tal senso viene da chiedersi il motivo proprio in questa fase della stagione dell’epurazione di Barreca e Saponara, giocatori che forse avrebbero potuto essere utili. E non solo stasera.

E voi cosa ne pensate?
Commentate qui sotto, fateci conoscere il vostro parere!

(Andrea Moresi – Genoa Club Portuali Voltri)

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