(S)Visti da Lontano – Trasferta molto difficile con la Roma: il Genoa può sperare nella legge dei grandi numeri

Dal ritorno in Serie A, il Grifone è uscito sempre sconfitto nelle visite ai Lupi giallorossi: 10 trasferte = 10 sconfitte


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Se ci fermassimo alla statistica, la visita alla Roma di dopodomani sera potrebbe anche essere evitata. Dal ritorno in Serie A, il Genoa è uscito sempre sconfitto nelle visite ai Lupi giallorossi: 10 trasferte = 10 sconfitte, una cabala maligna compensata forse dai tanti trionfi rossoblù nello stesso stadio ma contro la Lazio.

Il bottino del Grifone è così misero che conta 6 gol fatti e 26 subiti in 10 partite che ricordiamo tutte per i motivi più svariati.

Nel 2008 ricordiamo De Rossi trasformare un rigore regalato da Borriello sul 2-2, dopo che Marco Rossi e Leon avevano in soli 2 minuti pareggiato il doppio vantaggio giallorosso.

Nel 2009 il Genoa di Milito e Thiago Motta perde immeritatamente 3-0 lo “spareggio Champions” (alla fine non vi andrà nessuna delle due) sotto i colpi di Cicinho, Vucinic e Baptista.

Nel 2010 ecco un altro 3-0, questo segnato dalla improvvisa resurrezione di Luca Toni, autore di una doppietta.

Sempre nel 2010 (a ottobre) il Grifone cade sotto i colpi dell’ex Borriello e di Brighi. Questa partita sarà ricordata per l’unico gol dell’idolo (in Ungheria) di Gergely Rudolf in Seria A.

L’anno dopo sarà Osvaldo dopo soli 3 minuti a segnare il gol partita: è il Genoa in caduta libera con Marino in panchina dopo l’avvio con Malesani.

Nella stagione di grazie 2012-2013, ancora a marzo, è Ballardini (espulso nel finale) a cadere sotto i colpi di Totti, (momentaneamente pareggiato da Borriello) Romagnoli e il solito Perrotta, un altro di quei calciatori che al Grifone segnano sempre o quasi.

Questa partita sarà ricordata anche una curiosa sostituzione: fuori Tozser, dentro Ciro Immobile.

Nel gennaio 2014 Gasperini prende 4 pappine in soli 52 minuti. Il primo gol di Florenzi su rimpallo in rovesciata aveva già al minuto 25 fatto capire che per sarebbe stata una giornata difficile per il Genoa. Al trionfo finale partecipano anche Totti, Maicon e Benatia, e per il Genoa, ma come “spettatore non pagante” anche il neo acquisto Cabral.

L’incredibile avviene il 3 maggio 2015, quando l’oggetto misterioso Doumbia apre le marcature e Florenzi (ancora) chiude la partita con una galoppata memorabile quanto irripetibile per il 2-0 finale.

Nel dicembre 2015 il Genoa porta il proprio regalo di Natale a una Roma cui la vittoria manca da oltre 1 mese. Florenzi e il giovane Sadiq salvano un Garcia comunque ai titoli di coda.

L’ultimo Roma-Genoa passerà alla storia per l’addio di Totti e per il gol al 90’dell’ex Perotti che regalerà ai Giallorossi una qualificazione diretta all’attuale Champions che ha consacrato la squadra di Di Francesco come una delle quattro migliori d’Europa. Non solo: i genoani ricorderanno Pietro Pellegri, gioiellino rossoblù ora al Monaco, segnò il suo primo gol in serie A che è stato anche il primo di un giocatore nato nel 2001.

Il Genoa non supera la Roma esternamente dal 1989. Franco Scoglio e Pato Aquilera furono gli artefici della vittoria; ma si giocò al Flaminio.

Il Vecchio Balordo può sperare solo nella legge dei grandi numeri.

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