(S)Visti da Lontano – Quale futuro per il Genoa?

La società è bene che inizi a programmare i prossimi anni, perché la rosa ha bisogno di interventi strutturali importanti. Confermare Mandorlini rischia di essere un boomerang, soprattutto se non gli sarà consegnata una squadra forte


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Genoa sabato sera ha disputato la partita che doveva fare: chiuso dietro e pronto a ripartire sulle fasce, o lancio lungo in caso di possesso palla. Mandorlini ha schierato i due tanto contestati possenti colored per dare fisicità al centrocampo contro i “piccoli” blucerchiati. Il Genoa ha pagato un errore individuale, era già successo con il Bologna sullo sbagliato rilancio di Burdisso poi non sfruttato da Dzemaili. Le polemiche sul tardivo inserimento di Rigoni e Cataldi sono sterili. Con questi due in campo il Grifone contro Bologna ed Empoli aveva anche fatto peggio.

Le contemporanee sconfitte di Empoli, Palermo, Pescara e Crotone, sono il brodino di giornata perché si traducono in ancora +14 sui Siciliani a 10 giornate dal termine. Dal punto di vista della classifica è stato paradossalmente un altro weekend positivo.

Gli ultimi due mesi di campionato rischiano tuttavia di essere una lenta, penosa agonia. Il Grifone dovrà affrontare tutta l’alta classifica tra trasferte proibitive (Milan, Juve, Roma) e visitatori oggi impossibili (Atalanta, Lazio, Inter). I restanti incontri contro Udinese, Chievo, Palermo, e Torino potranno consentire alla squadra di cercare di accumulare qualche punto in più per superare la soglia dei 30 punti.

La società è bene che inizi a programmare i prossimi anni, perché la rosa ha bisogno di interventi strutturali importanti.

Quanti titolari ci sono oggi per una squadra che arrivi a metà classifica l’anno prossimo? A noi sembra che solo Perin (infortunio permettendo), Izzo (giustizia sportiva permettendo), Veloso, abbiano la caratura per giocare titolari in Serie A in una squadra con ambizioni di media classifica. Simeone sarà ovviamente venduto. Laxalt ha già fatto sapere che se ne vuole andare. Munoz, Rigoni e Hiljemark sono dei buoni comprimari. Burdisso è in scadenza di contratto.

I vari Lamanna, Gentiletti, Edenilson, Orban, Cofie, Nitcham, Lazovic, Ninkovic, Pinilla, Pandev, Palladino hanno dimostrato, per un motivo o per l’altro, di non essere all’altezza di una squadra che vogli arrivare a metà classifica nel 2017/2018. Alcuni di questi termineranno il proprio rapporto con il Genoa automaticamente, altri saranno da piazzare, senza intestardirsi oltre.

Capitolo allenatore. Confermare Mandorlini rischia di essere un boomerang, soprattutto se non gli sarà consegnata una squadra forte. A questo punto meglio puntare su Maran, che ha dimostrato molto in questi anni. Navigare a vista sarebbe, vista la base attuale, un suicidio annunciato.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.