(S)Visti da Lontano – Qualcosa è cambiato nel Genoa

Con la forza della disperazione è riuscito a dare un calcio alla sfortuna cosmica che sembrava stregare la porta del Bologna e acciuffare un punto decisivo


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Qualcosa è cambiato. Il Genoa con la forza della disperazione è riuscito a dare un calcio alla sfortuna cosmica che sembrava stregare la porta del Bologna e acciuffare un punto decisivo per il proseguo del campionato.

E’ incredibile come il Grifone abbia impiegato 2 oltre mesi per conquistare quei 3 famosi punti che aveva in tasca all’ottantesimo contro il Palermo il 20 dicembre scorso. Il destino ha voluto punire i Grifoni per quella partita sciagurata, facendo compiere alla squadra una autentica traversata nel deserto.

Mandorlini ha avuto la lucidità di essere molto pratico, proteggendo la difesa con una cerniera di centrocampo folta e ingaggiando gli avversari con due punte in area di rigore. Ovvio che, in assenza di registra vero e proprio, la fase offensiva si sviluppasse soprattutto tramite Lazovic, sempre troppo impreciso in rifinitura, e Laxalt, parecchio involuto. Ma se Juric avesse scelto questo approccio di puro buon senso negli ultimi incontri, sarebbe ancora sulla panchina del Club più antico d’Italia e con qualche punto in più.

Da domani sarà possibile preparare la trasferta di Empoli, storicamente ostica, con maggior tranquillità. L’obiettivo deve essere quello di uscire indenni dal Castellani.

Capitolo tifosi. Comprendiamo e sottoscriviamo le ragioni della rabbia dovute alla partita di Pescara, forse il punto più basso toccato dal Genoa negli ultimi 50 anni. Ma non comprendiamo quell’eterna voglia di contestazione che arde nei cuori della parte più calda della torcida rossoblù e che negli ultimi 50 anni ha sempre portato a contestare praticamente tutto e tutti, a prescindere che il Genoa giocasse una semi-finale di Uefa o fosse in Serie C.

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