Prandelli ha dimostrato di essere un allenatore vero al minuto ’71 di Genoa Atalanta: dentro Sandro e fuori Kouamè. Un cambio semplice e logico cui avevamo perso l’abitudine (qualcun altro avrebbe probabilmente tolto Piatek e inserito Omeonga).
Cesarone cambia quindi assetto e grazie anche al dinamismo di Rolon il Grifone inizia a volare: senza soffrire, sfiorando la goleada, proprio quando tutti ci aspettavamo una furibonda reazione della Dea dopo l’eurogol di Lazovic.
Piatek sferra il colpo del K.O. tecnico, ma “the man of the match” è proprio Mister Prandelli, nonostante la doppietta (tale è) segnata dal Pistolero.
Prandelli è riuscito in sole 3 partite a infondere sicurezza alla squadra, che ha si dei limiti evidenti soprattutto in mezzo al campo, ma che può con carattere e determinazione gettare il cuore oltre l’ostacolo, soprattutto in casa con l’aiuto del Popolo Rossoblù.
Avanti così, sotto ora con il doppio impegno Cagliari in Sardegna e Fiorentina a Genova, per capire a quanti punti il Genoa girerà alla fine del girone d’andata.
Certamente con Cesarone Prandelli in panchina l’ottimismo è ben riposto. Preziosi ha già detto che comprerà un esterno sinistro (il sostituto di Laxalt) e un centrocampista (Bertolacci arriverà a giugno?).
La rosa va inoltre ritoccata perché Medeiros è sparito, Lapadula, nonostante l’estremo tentativo di Juric, è meglio che emigri, e Pereira non ha soddisfatto le aspettative.
Da capire anche cosa fare con Favilli, finora sfortunato.
E chissà che a giugno Balotelli non possa essere l’ennesima scommessa vinta da Preziosi.