Roma, sponda giallorossa, si rileva ancora una volta un campo stregato per il Grifone. Attenzione però a dare la colpa del tracollo alla clamorosa topica arbitrale sull’episodio del rigore, nettissimo, di Pandev.
Il Genoa perde perché non riesce a uccidere una squadra già moribonda, di scena senza Dzeko, Perotti, El Sharawy, Pellegrini, De Rossi, Pastore, tutti più o meno acciaccati.
Il Genoa perde perché, nonostante il vantaggio regalato da Olsen, non riesce a chiudersi e difendere in maniera ordinata, e regala dei gol allucinanti.
Il Genoa perde perché non riesce a sfruttare le praterie lasciate dai frastornati calciatori avversari, nonostante nel primo tempo camminino.
Il Genoa perde perché manca di precisione nell’ultimo passaggio, nell’assist.
Il Genoa perde e anche questa volta era prevedibile e previsto perdesse. I risultati del Grifone sono facili da prevedere, perché il Grifone si porta dietro delle sfortune ancestrali, cosmiche.
Ora testa all’Atalanta, altra partita assai difficile, visto la qualità, l’organizzazione e la rosa a disposizione di quel grandissimo allenatore di Gasperini.
In caso di mala sorte, sarebbe bene organizzare un gita alla Madonna della Guardia, prima di andare a Cagliari per Santo Stefano.
Ma serve molta più concentrazione da parte di tutti.