Il Genoa si risveglia bruscamente dal torpore del calcio di agosto e va a sbattere contro un Verona abile a picchiare, contenere e giocare sugli errori rossoblù.
L’arbitro, pessimo, non può e non deve essere un alibi.
Questo Genoa è più debole di quello dell’anno scorso! Gollini non è Martinez. Pinamonti non è Retegui. Il famoso sostituto di Albert è Godot: non è arrivato.
La panchina inoltre è cortissima. Gilardino si è lamentato del mancato arrivo di un esterno sinistro vice Martin e di un difensore, ma ci permettiamo di evidenziare che anche il centrocampo e l’attacco sono cortissimi.
Bohinen in 8 mesi ha giocato cinque volte e quest’anno non ha ancora debuttato. Numeri da “oggetto misterioso”. Poco giorni prima della fine del mercato era stato avvicinato alla Cremonese. Non era forse meglio lasciarlo andare?
Vitinha e Messias l’anno scorso facevano panchina. Oggi sono i titolari che devono garantire gli assist vincenti e i gol. Ekuban (che rispetto all’anno scorso ha lo stipendio dimezzato) e Ankeye sono alternative valide? Quanti gol possono fare?
La rosa è ridotta all’osso. Abbiamo assegnato un 10 alla società per l’opera di sfoltimento di una rosa monstre, ma in Serie A non è possibile dover inserire Accornero ed Ekhator per raddrizzare una partita.
In Serie A si gioca in 16 e il Genoa 16 giocatori di Serie A non li ha, anche considerando la tendenza agli infortuni dei calciatori rossoblù.
L’anno scorso abbiamo sempre evidenziato i troppo infortuni muscolari. Quest’anno si sono già infortunati Marcandalli, Ekuban, Zanolli, Bani e lo stesso Albert a Firenze non ha ancora debuttato dopo “l’affaticamento” di fine luglio. Vedremo le condizioni di Junior Messias, ma siamo già a 6 infortuni su 24 giocatori: il 25% della squadra dopo tre giornate di campionato. Decisamente troppo.
Ora sosta e poi Roma. L’anno scorso il Genoa di Gila conseguì contro la squadra di Mourinho la propria vittoria più larga. Vedremo cosa dire l’unico giudice infallibile: il campo.