Il Grifone torna a Genova dal doppio turno esterno con un bottino veramente magro e un sacco di rimpianti.
E’ quasi incredibile pensare che il secondo tempo di Verona e la prestazione complessiva di San Siro si siano tradotti in zero reti e un solo misero punticino in più in classifica.
Ma nel calcio contano i gol, e il Genoa al Bentegodi e alla Scala del calcio è andato in “total white”.
Le cause di tanto spreco sono molteplici: scarsa precisione nell’ultimo passaggio, assenza di cattiveria sotto porta, poca lucidità nelle conclusioni e nella gestione di alcuni contropiedi.
Il Genoa insomma non è stato malizioso, ha peccato di gioventù.
Lazovic, Ocampos, Simeone e Ninkovic sono ancora dei baldanzosi giovanotti e devono accumulare partite ed esperienza per maturare quella freddezza, quell’istinto killer, che in Serie A è necessario avere per sfruttare anche la minima occasione.
La banda di Juric ha ora la possibilità di riscattarsi in un doppio turno interno contro Fiorentina e Palermo.
La sfida contro la Viola è di difficile lettura, perché sarà “corta” e la squadra di Sousa è piena di talento e qualità. Se le gambe reggono, sarebbe bello cercare di ripetere la partita conto il Milan, togliendo profondità agli avversari.
Nella sfida contro i rosanero sarà importante fare tesoro degli errori compiuti contro Pescara, Empoli e Udinese. Genoa-Palermo sarà una sfida decisiva per la classifica.
Insomma il Grifone deve essere concreto per arrivare a 24-26 punti al termine del girone d’andata, e poter così affrontare la solita rivoluzione di gennaio con tranquillità di classifica.
Servirà cattiveria e malizia sotto porta.