Il Genoa inizia il rush pre-natalizio con una secca sconfitta, ma a preoccupare è che la squadra, dopo quasi 1/3 di campionato, ha un gioco lento, prevedibile, sterile.
Gli avversari hanno vita facile: aspettano e lasciano ai rossoblù il pallino del gioco. Ma il gioco del Genoa è così lento e prevedibile da sostanziarsi in:
1) passaggi orizzontali “distinti – tribuna – distinti”
2) palla a Edenilson, che cerca di inserirsi oppure “la butta in mezzo” senza grande speranze
3) ripartenze isolate di Rigoni e Laxalt con palla lunga e pedale.
Il Direttore Marco Liguori ha ragione: “Se la squadra non gioca a 1000 km all’ora, purtroppo si ferma”.
Il Genoa sembra si stia spegnendo.
La partenza spumeggiante, e le buone prove contro Fiorentina (spezzone) e Napoli, avevano illuso un po’ tutti e fatto chiudere più di un occhio sulla buona dose di fortuna avuta contro Cagliari (palo pieno sullo 0-1) e Crotone (3 pali nel primo tempo).
Non possiamo nemmeno dimenticare che le altre due vittorie (le ultime) hanno avuto due minimi comun denominatori: Ninkovic e l’inferiorità numerica degli avversari. Il Grifone contro Bologna e Milan ha conquistato bottino pieno grazie al serbo e le follie di Gastaldello. Dzemaili e Paletta.
Ora Juric è chiamato a trovare soluzioni e risultati, per mantenere una classifica che comunque è dignitosa. Non sappiamo se il problema è fisico, di uomini, di approccio o di modo di giocare.
La Juventus è l’avversario migliore da affrontare in questo momento. Il Genoa non avrà comunque niente da perdere e nessuno si lamenterà in caso di insuccesso. Sotto questo profilo è molto più preoccupante l’incrocio con il Perugia della settimana successiva.