(S)Visti da Lontano – Chi, o cosa, dopo Preziosi?

Il presidente del Genoa opera nello stesso modo di molti suoi colleghi della serie A: tutti accomunati dalla capacità di scovare calciatori, venderli al miglior offerente e mettere mano al portafoglio quando necessario


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Chi, o cosa, dopo Preziosi?

La Juventus è della famiglia Agnelli dal 1923. L’Inter nel 2013 è passata agli asiatici dopo l’era Moratti 2, iniziata nel 1995, con l’unico risultato di diventare la sesta-settimana squadra in Italia. Il Milan è diventato la sesta-settima squadra in Italia direttamente sotto Berlusconi, proprietario dal 1986, senza necessità di fare (ancora) gli occhi a mandorla…

A Roma Lotito ha evitato il fallimento della SS Lazio nel 2004, mentre Unicredit ha chiuso l’asta di vendita agli americani di Di Benedetto e Pallotta nel 2011.

Come i Sensi, anche i Garrone sono riusciti a passare la mano. In questo caso ad accomunare la storia della due famiglie non è stato il petrolio, ma il desiderio, dopo la scomparsa del “Patron”, di liberare i conti economici dei propri gruppi industriali da onerose coperture perdite per la controllata “calcistica”.

Delle Valle, De Laurentis e Cairo sono entrati nel calcio dopo i fallimenti di Fiorentina nel 2002, Napoli nel 2004 e Torino nel 2005. Zamparini è giunto al capolinea dopo l’ingresso nel Palermo nel 2002 (ma prima era al Venezia).

La famiglia Pozzo guida l’Udinese dal 1986, mentre quella Percassi è tornata in sella nel 2010. Il Bologna dopo vari tentativi sembra aver trovato stabilità con Saputo e la sua cordata di imprenditori, mentre a pochi chilometri di distanza Squinzi lavora al miracolo Sassuolo (oggi ha 2 punti in più del Genoa).

La panoramica sulle principali squadre di Serie A ci aiuta a capire che il calcio è un settore in perdita. Grandi famiglie di imprenditori, i Moratti, i Sensi, i Berlusconi, i Garrone, hanno passato la mano o chiuso i cordoni della borsa. Gli stranieri arrivati, l’Inter e la Roma ne sono l’esempio lampante, hanno fatto peggio o comunque non meglio dei predecessori.

I presidenti di Serie A sono spesso peraltro contestati. Le gestioni De Laurentis e Pallotta sono state contestate, così come successo a Della Valle e Cairo stesso. Lotito è in guerra con gli ultras da anni.

Al netto della Juventus, che conta su 23 milioni di tifosi per uno stadio da 40 mila posti, le squadre che tengono botta sono quelle guidate da presidenti che sono competenti di materia calcistica e di impresa: Pozzo, Lotito, Della Valle, Cairo. Tutti questi sono accomunati dalla capacità di scovare calciatori, venderli al miglior offerente e mettere mano al portafoglio quando necessario. Preziosi non è molto diverso dai sopra citati. Preziosi capisce di calcio, forse più degli altri, vende in maniera maniacale (più degli altri) e come gli altri mette mano al portafoglio quando ci sono delle perdite da coprire.

La domanda da porsi non è “con o contro Preziosi?”. La domanda da porsi è: “chi, oppure cosa, dopo Preziosi?”

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