(S)Visti da Lontano – A proposito di Perin e Donnarumma

Il rossoblù vuol cogliere un'occasione (forse l'ultima) per fare un salto di qualità. Il rossonero finirà probabilmente alla Juventus


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L’estate rossoblù sembra iniziare con la solita cessione eccellente, quella di Mattia Perin.

L’operazione è iperbolica e un po’ paradossale, soprattutto mediaticamente. Da un lato il Milan e la piazza rossonera si indignano e sparano a zero sul procuratore Raiola e sul portierino Donnarumma. Il male del calcio e della società moderna in genere è ora questo “Dollarumma”, giovane promettente portiere che decide di andare a guadagnare più soldi e cercare di vincere di più, salutando la squadra che l’ha lanciato e la cui maglia ha baciato. Dall’altro lato il Milan, nel silenzio totale della stessa piazza rossonera diventata moralizzatrice, ingaggia un giovane promettente portiere che decide di andare a guadagnare più soldi e cercare di vincere di più, salutando la squadra che l’ha lanciato e la cui maglia ha baciato.

Insomma, ecco servito il paradosso della “grande piazza” che si indigna e grida allo scandalo quando qualche squadra più grande gli sottrae calciatori, ma poi si compiace quando compra i calciatori più forti delle medie e piccole squadre.

Noi facciamo tanti auguri a Donnarumma: accettare i famosi 5 milioni di euro a stagione del Milan avrebbe significato uno scandalo ancora maggiore, rifiutandone di più dalla Juve. Perché vedrete che alla fine andrà a Torino perché Marotta non si farà sfuggire il portiere della nazionale italiana dei prossimi 15 anni.

Noi facciamo tanti auguri anche a Perin, che ha sempre giocato per il Grifone con orgoglio e amore e tanto basta. Perin resterà sempre una giocatore simbolo del Genoa, perché i simboli non si misurano solo sulla durata del contratti, ma su sacrificio, spirito di appartenenza, orgoglio e amore.

Capiamo perfettamente che, vista la sfortuna che lo perseguita, Mattia deve cogliere l’occasione per fare un salto di livello, anche economico, perché potrebbe essere l’ultima.

Mattia Perin è stato, è e sarà per sempre una storia genoana.

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