Solo una vittoria del Genoa (nel 2009) nel dopoguerra in casa del Toro

La precedente affermazione fu il 6-3 del 6 aprile 1941; lo scorso anno pirotecnico 3-3 con doppietta di Laxalt

Laxalt, doppietta lo scorso anno in casa del Torino
Diego Laxalt (Photo by NurPhoto/NurPhoto via Getty Images)

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Domani sera allo stadio Olimpico di Torino andrà in scena la sfida numero 49 del campionato di serie A a girone unico (dal 1929/30) giocata nel capoluogo piemontese tra Genoa e Torino.  Sorride nettamente ai granata il bilancio dei precedenti: il Toro ha ottenuto 29 vittorie, 13 sono stati i pareggi e solo 6 le vittorie del Grifone (110-54 il computo delle reti). A questi bisogna aggiungere anche 6 incontri disputati in Serie B con 4 vittorie del Torino e 2 pareggi (12-6 le reti).

Le vittorie del Grifone a Torino salgono però a 11 se si contano anche le 4 prima del 1929 e quella per 1-0 del 1909 per la “Palla Dapples” (gol di Crocco oppure di Herzog a seconda delle fonti al 50’).
L’ultimo confronto, (10a giornata, 28 ottobre 2015) si è concluso con un pirotecnico 3-3. La doppietta di Laxalt (26’ e 94’ all’ultima azione della partita) apre e chiude la contesa. In mezzo il sorpasso del Toro (Maxi Lopez al 28’ e Zappacosta al 34’), il pareggio del Genoa (Pavoletti al 77’) e il nuovo vantaggio dei padroni di casa grazie alla sfortunata autorete di Tachtsidis all’89’.

Il pareggio acciuffato in extremis mitiga in parte le delusioni per i due precedenti conclusi con due sconfitte per 2-1: decisa da una doppietta del polacco Glik al 50’ e al 63’ (complice due dormite generali della difesa del Genoa) dopo il vantaggio di Iago Falque al 41’ la sfida del 21 dicembre 2014 e dalle reti di Immobile al 92’ e Cerci al 94’ (il Genoa si era portato in vantaggio con Gilardino all’85’…) la partita dell’aprile 2014. Meglio andò al Grifone alla terzultima giornata nel maggio 2013 quando le due squadre si accontentarono di un salomonico e fischiatissimo 0-0 che permise a entrambe di conquistare un punto fondamentale per la salvezza.

Alla penultima giornata del torneo 2008-2009 risale l’ultima vittoria in casa dei granata: il 3-2 del 24 maggio 2009, deciso da un gol di Milito al 90’, condannò anche alla retrocessione i padroni di casa scatenando una rissa tra i giocatori. Inoltre l’esultanza dei tifosi rossoblù, giunti in massa in Piemonte, incrinò il decennale gemellaggio tra le due tifoserie: il Grifone però era ancora in corsa per un piazzamento in Champions League perso solo per gli scontri diretti a vantaggio della Fiorentina. Ancora di Milito su rigore, di Franceschini, del “Pollo” Olivera e di Rolando Bianchi le altre reti dell’incontro. (CLICCA QUI PER VEDERE LE IMMAGINI).

Quella vittoria interruppe un digiuno di successi in Piemonte che durava da ben 68 anni e più precisamente dal 6 aprile 1941 quando il Grifone, che chiuse il torneo al decimo posto (settimo il Toro), vinse con un tennistico 6-3. Ecco la cronaca della partita tratta dall’Almanacco Illustrato 1942: «Punteggio clamoroso dei rossoblù che, già perdenti, hanno sopraffatto nella ripresa la scombussolatissima formazione granata. Rete iniziale di Gabardo, su azione combinata, prontamente pareggiata da Michelini con un tiro da lontano. Gol di Mascheroni, che stringe nella porta al 14′; nuovo pareggio di Neri (testa su centro di Conti). Pressione torinese, poi, e terza segnatura con Ossola, che abilmente sfrutta uno scivolone di Tavoletti che perde la palla. Nella ripresa, su angolo, la palla spiovente su Allasio rimbalza in rete e provoca il tracollo dei torinesi che s’innervosiscono e finiscono con l’incassare il saldo con altre due reti di Neri e una di Bertoloni».

La prima vittoria del Genoa dei campionati a girone unico (anzi Genova 1893 come si chiamava allora per ragioni autarchiche) risale al 30 novembre 1930 quando i rossoblù si imposero 2-0 sul mitico campo “Filadelfia” con le reti di Bodini nel primo tempo e del bomber Levratto al 19’ del secondo tempo.
Le altre affermazioni risalgono al 1936 (3-1, con doppietta di Pantani e gol di Perazzoli), nel ’38 (1-0, Barsanti) e nel ’39 (sempre 1-0, Cattaneo al 13′ del secondo tempo riprendendo un tiro di Lazzaretti finito contro la base del palo). Negli anni ’40 fu l’epoca del Grande Torino e non ce ne fu per nessuno nemmeno che per il Genoa sconfitto a ripetizione (addirittura 6-0 con tripletta di Valentino Mazzola nel ’47!).

Fino al 2009 quindi, solo amarezze in casa del Toro con qualche sporadico pareggio: da ricordare il 3-3 del 1997 in Serie B con rete granata di Martelli nei minuti di recupero (di Beghetto, Nappi e un’autorete di Cevoli i marcatori rossoblù), e quello del 2 dicembre 2007 (1-1, Borriello per il Genoa, Lanna per il Torino). Tra le sconfitte più pesanti ricordiamo: il 2-4 del 1958 (il Genoa aveva chiuso 2-0 il primo tempo con Leoni e Abbadie), l’1-4 del ’65 con il grande ex Gigi Meroni in campo (di Locatelli l’inutile rete genoana), il 2-5 del ’91 (nell’anno del quarto posto di Bagnoli), lo 0-4 del ’92 (sempre ai danni della Bagnoli-band) e l’1-5 del maggio ’77. All’ultima giornata il Toro scudettato e in corsa con la Juve per il secondo titolo consecutivo (perso però per un punto) sommerse il Genoa già salvo (quell’anno retrocesse la Samp) e con la mente sgombra: doppiette per Graziani e Pulici e gol di Zaccarelli per i padroni di casa, di Ghetti per il Grifone.

Il primo incontro ufficiale disputato dal Genoa in casa del Torino (società fondata nel 1906 da dissidenti juventini) è datato 24 aprile 1910: campo di Piazza d’Armi. Si giocò il recupero della settima giornata rinviata per neve e il Grifone si impose 2-0 grazie alla doppietta del tedesco Hans Schmidt. Centromediano, esordì con il Genoa nella massima serie italiana all’età di 16 anni e 17 giorni nella sfida del 9 gennaio 1910 con la Pro Vercelli, (era nato il 23 dicembre 1893) facendo di lui il più giovane esordiente con la maglia rossoblù. Quell’anno disputerà 7 partite segnando 4 reti, poi si trasferirà in Germania per ritornare al Genoa nel 1913-14 dove collezionò solo 3 presenze senza mai segnare. Si ritirò dal calcio giocato nel 1928 (per lui anche 16 presenze in nazionale) e negli anni ’30 e ’40 fu allenatore in Germania (Schalke 04 e Norimberga alcune delle sue squadre) dove conquistò quattro titoli nazionali e una coppa di Germania. Si ritirò dal mondo del calcio nel 1952 e si spense nel 1971 a 76 anni.

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