Solo 6 vittorie in 44 incontri del Genoa in casa Torino

Il 3-2 genoano del 2009 ha interrotto un digiuno di 68 anni


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Sono appena 6 le vittorie del Genoa nei precedenti 44 incontri di Serie A a girone unico giocati in casa del Torino. Il computo sale a 11 se si contano anche le 4 vittorie prima del 1929 (anno dell’istituzione appunto dell’unico girone di massima serie) e la vittoria per 1-0 del 1909 per la “Palla Dapples” (gol di Crocco oppure di Herzog a seconda delle fonti al 50’). Analizzando le sfide dal ’29 in avanti, quindi, il computo totale vede anche ben 27 vittorie granata e 11 pareggi. 103 le reti realizzate dal Toro, 49 quelle del Grifone. L’ultimo match in A (penultima giornata 2008-2009), però, arrise al Genoa che si impose 3-2 il 24 maggio 2009 grazie a un gol di Milito al 90’ che condannò alla retrocessione i padroni di casa. L’eccessiva esultanza dei tifosi rossoblù giunti in massa in Piemonte incrinò il decennale gemellaggio tra le due tifoserie: il Grifone però era ancora in corsa per un piazzamento in Champions League perso solo per gli scontri diretti a vantaggio della Fiorentina. Ancora di Milito su rigore, di Franceschini, del “Pollo” Olivera e di Rolando Bianchi le altre reti dell’incontro a sancire l’unica vittoria in campionato del Genoa in casa del Torino del dopoguerra.

La prima vittoria del Genoa (pardòn Genova 1893 come si chiamava allora per ragioni autarchiche) risale al 30 novembre 1930 quando i rossoblù si imposero 2-0 sul campo del mitico “Filadelfia” con le reti di Bodini nel primo tempo e del bomber Levratto al 19’ del secondo tempo. Le altre affermazioni nel 1936 (3-1, per il Genoa doppietta di Pantani e Perazzoli), nel ’38 (1-0, Barsanti) e nel ’39 (sempre 1-0, Cattaneo al 13′ del secondo tempo riprendendo un tiro di Lazzaretti finito contro la base del palo). Pirotecnica la vittoria per 6-3 del 6 aprile 1941 (il Genoa finirà con un anonimo decimo posto, il Torino settimo). Ecco la cronaca della partita tratta dall’Almanacco Illustrato 1942: «Punteggio clamoroso dei rossoblù che, già perdenti, hanno sopraffatto nella ripresa la scombussolatissima formazione granata. Rete iniziale di Gabardo, su azione combinata, prontamente pareggiata da Michelini con un tiro da lontano. Gol di Mascheroni, che stringe nella porta al 14′; nuovo pareggio di Neri (testa su centro di Conti). Pressione torinese, poi, e terza segnatura con Ossola, che abilmente sfrutta uno scivolone di Tavoletti che perde la palla. Nella ripresa, su angolo, la palla spiovente su Allasio rimbalza in rete e provoca il tracollo dei torinesi che s’innervosiscono e finiscono con l’incassare il saldo con altre due reti di Neri e una di Bertoloni».

Poi venne il Grande Torino e non ce ne fu per nessuno nemmeno che per il Genoa sconfitto a ripetizione (addirittura 6-0 con tripletta di Valentino Mazzola nel ’47!). Come detto, fino al 2009, solo amarezze in casa del Toro con qualche sporadico pareggio: da ricordare il 3-3 del 1997 in Serie B con rete granata nei minuti di recupero (di Beghetto, Nappi e un’autorete di Cevoli i marcatori rossoblù), e l’ultimo del 2 dicembre 2007 (1-1, Borriello per il Genoa, Lanna per il Torino). Tra le sconfitte più pesanti ricordiamo: il 2-4 del 1958 (il Genoa aveva chiuso 2-0 il primo tempo con Leoni e Abbadie), l’1-4 del ’65 con il grande ex Gigi Meroni in campo (di Locatelli l’inutile rete genoana), il 2-5 del ’91 e lo 0-4 del ’92 al Genoa di Bagnoli e l’1-5 del maggio ’77. All’ultima giornata il Toro scudettato e in corsa con la Juve per il secondo titolo consecutivo sommerse il Genoa già salvo e con la mente sgombra: doppiette per Graziani e Pulici e gol di Zaccarelli per i padroni di casa, di Ghetti per il Grifone. Per la cronaca il Toro perse lo scudetto per un punto, il Genoa si salvò e a retrocedere fu la Sampdoria con il Catanzaro e il Cesena.

Francesco Patrone

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