Ottimo Genoa al momento del cross, meno in fase realizzativa

I dati forniti dalla Lega Calcio parlano chiaro: la squadra di Juric produce tanto ma, in percentuale, finalizza poco dentro l'area di rigore


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Alla centesima e snervante domanda – che diventerà tormentone dell’estate – «Marco, ma tu che pensi?», formulata da Perin sul pullman che portava il Genoa all’Olimpico, Pellegri rispondeva: «Siamo una grande squadra». La prestazione messa in mostra dagli uomini di Juric gli ha dato ragione, il vero Grifone è quello delle ultime settimane, quello che ha piegato Inter e Torino al proprio calcio.

Il sistema di gioco del tecnico di Spalato crea parecchi problemi a chi si cimenta a metterlo in numero: probabilmente nemmeno la commissione aritmetica del Premio Abel riuscirebbe a trovare pace. Un dato, però, è incontrovertibile: la propulsione del Genoa di Juric è sulle fasce, con Lazovic e Laxalt che spingono come ali pure mentre le vere ali (Rigoni e Palladino) offrono un rientro al centro o una collocazione dietro la prima punta.

Il Grifone ha scoccato 519 cross, meglio solo Inter, Juventus e Roma: 282 di questi sono considerati utili, giocabili dalla Lega. 237 invece sono stati rimpallati da un avversario distante almeno tre metri o frutto di una giocata diretta nei suoi confronti o in una zona di campo senza compagni. I rossoblù hanno creato i maggiori pericoli quando hanno alzato la palla: peccato che la percentuale di realizzazione non sia all’altezza di tutto questo lavoro (solo 169 tiri in porta, quintultimo posto). Il Genoa ha chiuso la classifica della media gol fatti (38) davanti alle peggiori quattro squadre del campionato.

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