Il pragmatismo del Genoa e la fatica di Sisifo della Roma

Le statistiche della Lega di A rivelano un'elevata supremazia territoriale dei giallorossi, ma con non molto costrutto, al contrario dei rossoblù

Il primo gol di Lapadula con la maglia del Genoa (foto di Genoa cfc Tanopress)

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“E’ un peccato perché il Genoa non aveva tirato in porta”. Il tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco, lo aveva spiegato subito dopo la gara pareggiata al Ferraris. Le statistiche della Lega di serie A riportano invece che il Grifone ha tirato quattro volte in porta, incluso il gol realizzato su rigore da Lapadula, contro le otto della Roma (inclusa la rete di El Shaarawy): due i tiri fuori dallo specchio per entrambe. Rapportando questo dato a quello del possesso palla (30% Genoa, 70% Roma) si nota che la formazione giallorossa ha ottenuto una supremazia territoriale poco redditizia, al contrario dei rossoblù di Davide Ballardini che si sono rivelati molto pragmatici. Le occasioni da rete confermano ciò: quattro per il Grifone, sei per la Lupa (che ha centrato un palo con Strootman). Pesa molto per quest’ultima il dato sulle palle perse (ben 28 contro le 20 dei padroni di casa): invece, sono 29 quelle recuperate per il Genoa, contro le 26 degli avversari. Due sono i contropiede per rossoblù, contro nessuno degli avversari: purtroppo non finalizzati da Taarabt e Lapadula.

In sintesi, gli uomini di Di Francesco hanno svolto una fatica di Sisifo, con un enorme possesso palla che ha prodotto in proporzione un numero non eccessivo di tiri e occasioni. Al contrario, la squadra di Ballardini ha saputo farlo fruttare.

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