Genoa vittorioso in 10 occasioni in casa dell’Atalanta in A, 2-0 a gennaio (Dzemaili e Pavoletti)

Il successo dello scorso anno interruppe una serie negativa di cinque sconfitte. Le altre vittorie nel 1938, 1955, 1956, 1964, 1965, 1993, 2009, 2012 e 2014

Leonardo Pavoletti (Giuseppe Bellini/Getty Images)

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Il bilancio dei 33 precedenti (di cui uno a Bologna) del Genoa nella massima serie in casa dell’Atalanta pende, seppur di poco, verso i nerazzurri con 12 successi, 11 pareggi e 10 vittorie rossoblù (37-37 il computo delle reti). Tra le due squadre ci sono anche 9 precedenti in Serie B (5 vittorie atalantine, 1 pareggio e 3 vittorie genoane) e sei in Coppa Italia (2 successi per parte e 2 pareggi).

L’ultimo confronto coincide con l’ultima vittoria del Genoa: 10 gennaio 2016 (ultima di andata) 2-0 del Genoa maturato grazie alle reti di Dzemaili al 79’ e Pavoletti all’81’ (CLICCA QUI PER VEDERE LE IMMAGINI). Fu una vittoria importante per la squadra di Gasperini (domenica sulla panchina bergamasca) che interruppe una pericolosa serie di sconfitte consecutive (5 in campionato tra cui il derby e una in Coppa Italia) e consentì di chiudere la fase ascendente del campionato a quota 19 punti al quartultimo posto con 4 punti di vantaggio sulla zona pericolosa. Quella vittoria fu però anche l’inizio della scalata della classifica nel girone di ritorno (27 punti).

Il Genoa a gennaio ha bissato il netto successo del 17 maggio 2015 (36a giornata) 4-1 per il Grifone forte a ribaltare l’iniziale vantaggio su rigore (assurdo fallo di mano di Burdisso) trasformato dall’ex Pinilla con i gol di Pavoletti nel primo tempo e di Bertolacci e Iago Falque (doppietta) nella ripresa.

Pareggio per 1-1 invece il 27 aprile 2014 (35a giornata). Partita tesa nonostante le due squadre non si giocassero nulla in classifica veleggiando serene a metà classifica (con il Genoa reduce da 4 sconfitte consecutive). Dopo il vantaggio genoano con De Ceglie al 27’ sale in cattedra l’arbitro Peruzzo dapprima concedendo al 4’ della ripresa un dubbio rigore agli orobici ed espellendo contestualmente Portanova (Perin para su Denis), poi convalidando il pareggio atalantino all’82’ malgrado la netta posizione di fuorigioco di De Luca autore del gol e infine negando un evidente rigore al Genoa all’87’ (trattenuta per la maglia di Lucchini su Gilardino).

Il primo confronto assoluto a Bergamo del Grifone coincide anche con la prima vittoria. Si gioca il 16 gennaio 1938, gara valevole per la sedicesima e prima giornata del girone di ritorno. Il Genova 1893 è in piena lotta per il titolo con l’Ambrosiana, la Juve e il Milan e dopo aver vinto a Roma la domenica prima, vuole continuare la sua corsa anche al “Brumana” di Bergamo. Scarabello, Barsanti e un’autorete dell’ex Ermenelindo Bonilauri (che poi nel dopoguerra e fino alla morte nel 1971 sarà allenatore delle giovanili del Grifone) portano il risultato sul 3-0 per i rossoblù. Sembra fatta, ma una doppietta di Fornasaris e un gol di Croce al 59’ permettono ai padroni di casa di raggiungere il clamoroso 3-3. Ci penserà all’86’ “Lupo” Arcari a siglare il definitivo 4-3 per il Grifone che finirà il campionato al quarto posto a soli 3 punti dall’Ambrosiana-Inter campione (l’Atalanta sarà invece penultima e retrocessa in B).

Il secondo successo a Bergamo è datato 2 gennaio 1955, quattordicesima giornata. Frizzi al 23’ e Dal Monte al 61’ sono i marcatori per il 2-0 finale a favore di un Genoa che concluderà il campionato con un dignitoso undicesimo posto (quindicesima e salva l’Atalanta).

La terza vittoria arriva nella stagione 1956-57. Si gioca alla seconda giornata e finisce 1-0 con un gol ancora di Dal Monte a quattro minuti dal termine. Il Genoa alla fine della stagione riuscirà a salvarsi, per un punto sulla Triestina, anche grazie a quel successo di settembre.

Il 29 marzo 1964 è la data del quarto successo del Genoa a Bergamo. 3-1 il risultato finale grazie alla doppietta di Baveni (1’ e 88’) e al gol di Gastone Bean al 53’, per l’Atalanta a segno Magistrelli per il provvisorio 1-2 al 76’. Il Genoa, grazie anche alle prodezze di Meroni, concluderà il campionato nel gruppone di centroclassifica di cui farà parte anche l’Atalanta.

La stagione successiva Bergamo è ancora terra di conquista: il 25 aprile 1965 finisce 2-0 con reti di Vanara e Zigoni ma, nonostante quella importante vittoria, il Genoa a fine campionato retrocederà per un solo punto su Samp e Lazio e due proprio sull’Atalanta.

Detto di due successi per 1-0 in Serie B il 27 aprile 1975 (rete di Mosti al 44’) e il 4 aprile 1976 (gol dell’oriundo Denis Mendoza al 44’), indimenticabile per i genoani quello per 2-1 del 14 giugno 1981 che permette al Genoa di ipotecare la Serie A poi conquistata la domenica successiva al “Ferraris” con il Rimini: di Lorini e un’autorete di Filisetti le reti rossoblù, Scala su rigore sigla il momentaneo 1-1.

La sesta vittoria in massima serie del Genoa sul terreno dell’Atalanta è quella del 30 maggio 1993, partita giocata a Bologna e che proietta il Grifone verso la salvezza (conquistata sette giorni dopo grazie al 2-2 con il Milan): 2-1 il risultato con reti nella ripresa di Fortunato e Ruotolo in contropiede e di Bordin per i bergamaschi nel finale.

Il settimo sigillo, invece, è datato 30 agosto 2009 con Gasperini in panchina: 1-0 con gol di Moretti da azione d’angolo nel recupero del primo tempo.

L’ottava porta la data del 25 novembre 2012 (14a giornata) quando, grazie al gol di Bertolacci al 39’ del primo tempo, i rossoblù interruppero una serie di sei sconfitte consecutive (una con De Canio e cinque con il subentrato Delneri tra cui il derby) dando ossigeno ad una classifica che si stava facendo davvero molto preoccupante.

Infine, vogliamo ricordare due partite giocate a Bergamo che sono ben impresse nella memoria dei genoani. Una è quella del 22 febbraio 2004 quando il Genoa di De Canio, in piena rincorsa verso la zona promozione, si vide inspiegabilmente annullare dall’arbitro Brighi due gol validissimi segnati da Bjelanovic e da Foglio prima di soccombere per la rete di Gautieri a 15 secondi dal termine. L’altra è quella del 22 aprile 1990 terminata 1-0 per i bergamaschi (gol di Caniggia al 9’) caratterizzata dall’incredibile espulsione decretata dall’arbitro Amendolia nei confronti di Fontolan, reo di aver alzato le mani sul compagno di squadra (!) Ruotolo durante un battibecco. Un altro incredibile primato per il Vecchio Balordo…

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