Genoa, quattro successi in dodici incontri in casa Chievo

L'anno scorso sconfitta beffa su rigore al 92', nel 2013 vittoria per la salvezza firmata Borriello


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Domenica prossima al “Bentegodi” l’obiettivo del Genoa e di Gasperini sarà quello di vendicare l’incredibile sconfitta patita contro il Chievo lo scorso 9 marzo. Un incredibile 2-1 per i clivensi scaturito dal rigore iniziale trasformato dall’ex Paloschi (netta trattenuta di Konatè sull’altro ex Stoian), dal pareggio all’89’ di Gilardino e da un altro rigore trasformato ancora da Paloschi al 92’ e concesso piuttosto generosamente da Gervasoni per fallo di Motta su Lazarevic. Una sconfitta che frenò le ambizioni europee del Grifone lanciato dopo la cura del Gasp in zone assolutamente tranquille della classifica. 

Sarà la sfida numero tredici in Veneto tra le due squadre. Nei dodici precedenti (6 in A e 6 in B) il bilancio dice 5 vittorie Chievo (3 in A e 2 in B), 4 vittorie Genoa (2 in A e 2 in B) e 3 pareggi (1 in A e 2 in B), 11 reti del Chievo (7 in A e 4 in B) e 9 reti del Genoa (5 in A e 4 in B). 

Il primo confronto in assoluto tra le due squadre risale all’1° ottobre 1995 (sesta giornata del campionato di B 1995-96): il Genoa appena retrocesso dalla A è intenzionato, sotto la guida dell’esperto Gigi Radice, a tornare subito nella massima serie. Nelle prime giornate domina il campionato potendo contare su uomini del calibro di Skuhravy, Onorati, Bortolazzi, Torrente, Galante, Ruotolo, Nappi, del giovane Montella e di Van’t Schip. E’ proprio l’olandese a firmare, a inizio ripresa, il gol vincente che consente ai rossoblù di espugnare il “Bentegodi” (Montella fallirà dal dischetto il goal del 2-0). Purtroppo però durante il campionato il Genoa rallenterà la corsa e, alla fine, esonerato Radice per Salvemini, si dovrà accontentare di un anonimo settimo posto. 

L’anno successivo, alla 30a giornata, si registra un pareggio per 1-1 (gol genoano di Pisano, pari veronese di Cossato su rigore nella ripresa) comunque utile al Genoa di Perotti lanciato verso la A, persa però purtroppo alla penultima giornata nella “fatal” Ravenna. 

Ancora una vittoria (1-0, rete di Giampaolo al 35’) il 22 febbraio 1998, un pareggio 1-1 (rete genoana di Vukoja al 40’, risposta clivense di Veronese al 78’) l’8 novembre 1998 e poi due successi gialloblù entrambi per 1-0. Il 3 ottobre 1999 decide Marazzina dopo 13 minuti, il 3 settembre 2000 (prima giornata) il gol vincente per il Chievo, che nel giugno successivo conquisterà la prima storica promozione in Serie A, lo sigla Eriberto dopo appena 10 minuti. 

I confronti tra le due squadre si interrompono e riprendono solo nel 2008 nella massima serie. Il Genoa di Gasperini, prima della pausa natalizia, torna da Verona con tre punti importantissimi per la corsa all’Europa grazie al gol segnato da Olivera (quel giorno centravanti titolare al posto dell’infortunato Milito) che, allo scadere del match, dopo un gran slalom tra i difensori trafigge Sorrentino. Nelle quattro sfide successive si registrano due vittorie dei padroni di casa, un pareggio e una vittoria genoana. Alla quarta giornata del torneo 2009/2010 il Genoa viene impallinato per due volte a inizio partita (Marcolini su rigore al 4’, Bogdani al 7’), Floccari dal dischetto a metà ripresa riapre il match, ma Pellissier al 76’ chiude il conto. Ancora Floccari nel recupero si fa parare da Sorrentino il penalty del 3-2. L’anno successivo (21a giornata, 23 gennaio 2011) il Genoa di Ballardini (alla centesima panchina in A) e dell’esordiente in rossoblù Floro Flores porta a casa uno scialbo 0-0 solo utile per la classifica. La sconfitta più beffarda risale al 25 settembre 2011, quinta giornata. Il Genoa di Malesani, nell’anticipo delle 12.30, passa dopo 3 minuti della ripresa con un’incursione centrale di Palacio. Poi succede di tutto: Moretti viene espulso, Frey para un rigore a Pellissier, che però poco dopo incorna su corner e pareggia il conto. Il Genoa in dieci soffre, il portierone rossoblù para tutto ma non può nulla al 93’ quando Moscardelli, lasciato colpevolmente solo dai centrali rossoblù, è libero di colpire di testa un bel traversone dalla destra. Quella partita fu l’avvisaglia della fragilità difensiva del Genoa manifestatasi poi nel corso di tutto il campionato. 

Due stagioni orsono, infine, il Genoa torna da Verona con una vittoria importantissima: il match giocato, il 28 aprile 2013 e valevole per la 34a giornata, è il crocevia per la salvezza. Il Genoa di Ballardini, penultimo a quota 29 con il Palermo a -1 dalla zona salvezza occupata dal penalizzato Siena, è reduce da un periodo poco fortunato: la vittoria manca dal 17 febbraio (1-0 all’Udinese alla 25a) e nelle precedenti 8 partite ha racimolato solo 4 pareggi. Il gol di Borriello al 74’, in tuffo di testa da un corner, regala tre punti fondamentali che consentono al Grifone di superare il Siena sconfitto a Roma e di rimanere alla pari del Palermo che contemporaneamente batte l’Inter. Poi la larga vittoria della domenica successiva con il già retrocesso Pescara e le simultanee sconfitte di rosanero e toscani consentiranno ai rossoblù di ipotecare la salvezza. 

 

Francesco Patrone

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