Domenica avrà inizio il decimo campionato consecutivo del Genoa in Serie A. Mai nel dopoguerra il Grifone è riuscito a restare così a lungo nella massima serie. Ripercorriamo facendo salti temporali all’indietro di dieci anni in dieci anni le stagioni dei rossoblù.
2006-07. E’ l’anno della vera rinascita del Grifone. Dopo i fatti di Genoa-Venezia dell’11 giugno 2005 e la condanna alla terza serie, il Genoa, reduce dalla promozione in B dopo una stagione regolare piena di vicissitudini (punti prima tolti poi restituiti e poi di nuovo tolti per il caso Ghomsi, la sfida con lo Spezia, due allenatori Vavassori prima Perotti poi e di nuovo Vavassori) e la vittoria soffertissima ai playoff con Salernitana e Monza, riparte con un allenatore nuovo. Gian Piero Gasperini è reduce da ottime stagioni al Crotone e si propone come un allenatore emergente. La scelta si rivelerà vincente: terzo posto finale con 10 punti di vantaggio sul Piacenza quarto e quindi promozione diretta in A senza playoff, caso mai più successo. I 78 punti finali hanno un valore in più considerando che la B di quell’anno proponeva ai nastri di partenza piazze importantissime quali Juventus e Napoli (prima e seconda alla fine) ma anche Brescia, Verona, Bologna e Bari. Il 10 giugno 2007 si gioca Genoa-Napoli. Finisce 0-0 ma l’attenzione è rivolta soprattutto a ciò che accade in Piacenza-Triestina. Con il pareggio degli alabardati i genoani possono finalmente festeggiare insieme proprio ai napoletani, storici gemelli di tifo. Trionfo per Gasperini, Preziosi e per una squadra che sarà riconfermata in buona parte anche per la stagione successiva. Ecco la formazione dell’ultima giornata: Rubinho, Bega, De Rosa (46’ Galeoto), Masiello, M. Rossi, Milanetto (75’ Adailton), Coppola (76’ Juric), Fabiano, Leon, Greco, Di Vaio. In panchina: Scarpi, Di Maio, Carobbio, Botta.
Prima giornata: 9 settembre 2006, Vicenza-Genoa 1-2 (23’e 81’ De Rosa, 69’ Raimondi).
Ultima giornata: 10 giugno 2007, Genoa-Napoli 0-0.
In Coppa Italia dopo aver eliminato Spezia (3-2), Fiorentina (1-0) e Modena (3-1) uscita agli ottavi nel doppio confronto perso con l’Empoli (0-1, 0-1).
1996-97. Il Genoa è in B e cerca la risalita dopo la retrocessione del 1995 allo spareggio col Padova a Firenze e dopo una stagione interlocutoria chiusa al 7° posto. I playoff non sono stati ancora introdotti, vanno in A direttamente le prime 4. Il lotto delle pretendi è ampio con Bari, Lecce, Torino, Empoli, Foggia, Salernitana e Palermo. La squadra è buona (davanti il duo Goossens –Nappi poi con Pisano garantisce un buon bottino di reti) ed è guidata da un serio e bravo allenatore: Attilio Perotti. Si resta in corsa per la promozione fino all’ultimo. Alla penultima giornata però, dopo l’1-1 col Ravenna degli inaspettatamente scatenati Novellino in panchina e Iachini in campo, il destino è segnato. Chi ci precede in classifica, all’ultima giornata ha incontri facili e il pronostico viene rispettato. Il 4-1 che la squadra rossoblù rifila al Palermo fa aumentare solo i rimpianti. La Serie A è mancata dopo aver totalizzato 61 punti. Vengono promosse Brescia (66 punti), Empoli (64), Lecce (63) e Bari (62): alla fine gli 0 punti conquistati con la matricola Castel di Sangro risulteranno decisivi. A fine campionato Perotti lascia ma soprattutto avviene il cambio al vertice: Spinelli cede la società a Scerni e per il Grifone inizia una fase molto buia della sua ultracentenaria storia.
Prima giornata: 8 settembre 1996, Genoa-Lucchese 1-1 (68’ Centofanti, 73’ Paci).
Ultima giornata: 15 giugno 1997, Genoa-Palermo 4-1 (19’ Masolini rig., 23’ Saurini, 36 e 60’ Pisano, 55’ Centofanti).
In Coppa Italia dopo aver eliminato al primo turno il Lecce a tavolino (2-0), la Sampdoria al secondo turno dopo due entusiasmanti derby (2-2 e 2-0), Il Genoa esce al terzo per mano del Vicenza (1-1, 0-1) che poi si aggiudicherà il trofeo.
1986-87. Ancora in B. Dopo due stagioni chiuse al 6° posto ma lontano dalla zona promozione, Spinelli decide di proseguire con Perotti (subentrato al termine della stagione precedente a Burgnich) e davanti si affida al duo Marulla-Cipriani con Ambu bomber di scorta. A centrocampo il metronomo è Domini affiancato dall’esperto Scanziani, le giovani ali Eranio e Rotella garantiscono freschezza mentre in difesa Torrente, Trevisan e Policano danno affidamento. I pali sono difesi da Cervone, portiere destinato a fare una buona carriera. In casa il Genoa è imbattibile mentre in trasferta non riesce mai a vincere. Nemmeno a Cagliari con gli isolani ultimi in classifica: in vantaggio per 2-0 a dieci minuti dalla fine il Grifone si fa rimontare con il 2-2 siglato al 90’. La concorrenza per la promozione è numerosa: Cesena, Lecce, Cremonese, Pescara, Pisa, Parma, Messina e Bologna. Tante squadre per soli tre posti. In più c’è la Lazio: che per la penalizzazione di 9 punti è tagliata fuori dal giro promozione ma che dispone di un’ottima squadra. Il finale è al photofinish. Alla 37a giornata la classifica recita: Cremonese 43, Genoa, Pescara e Pisa 42, Lecce e Cesena 41, Parma 40.
All’ultima giornata sono in programma due scontri diretti (Cremonese-Pisa e Pescara-Parma) il Lecce gioca in casa del già retrocesso Cagliari, il Cesena ospita il pericolante Catania mentre il Genoa in casa dell’altrettanto pericolante Taranto. I pugliesi hanno però il campo squalificato: potrebbe essere un vantaggio per il Grifone ma la Lega decide di far disputare la partita a Lecce, avversario del Genoa per la promozione! Il risultato è quello aspettato: in un clima infernale i rossoblù crollano 3-0 e vedono svanire il sogno della promozione. Per la cronaca salgono in A il Pisa che vince a Cremona e il Pescara che batte il Parma. A 43 punti mega spareggio a tre tra Cesena, Lecce e Cremonese. Alla fine la spuntano i romagnoli. Il Genoa a quota 42 chiude con tanti rimpianti. Per la cronaca il Taranto riesce a salvarsi dopo gli spareggi a tre con Lazio e Campobasso conclusi con la retrocessione dei molisani.
Prima giornata: 14 settembre 1986, Sambenedettese-Genoa 2-2 (35’ Di Nicola, 39’ Cipriani, 76’ Bronzini, 84’ Marulla).
Ultima giornata: 21 giugno 1987, Taranto-Genoa 3-0 (15’ e 56’ De Vitis, 46’ Maiellaro).
In Coppa Italia Genoa eliminato fin dal primo turno dopo il terzo posto nel girone F composto da Atalanta, Brescia, Virescit Boccaleone, Messina e Palermo.
1976-77. Fresco di promozione il Genoa si riaffaccia alla Serie A dopo due anni di purgatorio in B. In panchina c’è Gigi Simoni confermatissimo dal presidente Fossati e in attacco un duo destinato a fare sfracelli: Roberto Pruzzo “O rey di Crocefieschi” e Oscar “Flipper” Damiani. Saranno proprio le loro reti nel derby di ritorno vinto per 2-1 a dare un’importante spinta alla Sampdoria verso la retrocessione. Alla fine è 11° posto a 27 punti a +3 dalla zona pericolo. Pruzzo (18 gol e vicecapocannoniere) e Damiani (11 gol) segnano 29 delle 40 reti complessive della squadra.
Prima giornata: 3 ottobre 1976, Genoa-Roma 2-2 (23’ Damiani, 36’ Prati, 57’ Pruzzo, 76’ Rossetti aut.).
Ultima giornata: 22 maggio 1977, Torino-Genoa 5-1 (3’ e 57’ Graziani, 13’ e 14’ Pulici, 17’ Ghetti, 87’ Zaccarelli).
In Coppa Italia Genoa eliminato nel primo turno solo per la differenza reti con la Juventus che aveva concluso a pari punti il girone B comprendente anche Verona, Monza e Sambenedettese: +5 a +4 a favore dei bianconeri.
1966-67. Dopo la promozione sfumata per soli due punti l’anno prima, il Grifone ci riprova ma le cose non vanno come dovrebbero. Con il Genoa ci sono altre due società liguri: il Savona e la Sampdoria. La dirigenza dopo un rimpasto è così composta: l’imprenditore edile Giacomo Berrino è il maggior azionista, l’avvocato Ugo Maria Failla è il presidente, il politico del Psdi Ivo Lapi diventa amministratore unico e Renzo Fossati, imprenditore in ascesa, amministratore delegato. La squadra viene in buona parte confermata ma i nuovi acquisti non si rivelano all’altezza. Il campionato si chiude con un modestissimo 12° posto a -15 dalle promosse Sampdoria e Varese e con soli due punti di margine sulla zona retrocessione. Si salvano dall’anonimato “Chico” Locatelli, Rivara e l’ala Taccola. Uniche note liete la vittoria nel derby di ritorno e sul Varese e il roboante 8-1 alla Reggina. Il 5 maggio 1967 la società cambia denominazione: da “Genoa Cricket and Football Club” diventa “Genoa 1893 Spa”.
Prima giornata: 11 settembre 1966, Genoa-Arezzo 1-0 (10’ Taccola).
Ultima giornata: 18 giugno 1967, Novara-Genoa 3-1 (48’ Calloni, 53′ Fumagalli, 64′ Bramati, 83′ Lodi).
In Coppa Italia Genoa eliminato al primo turno dalla Sampdoria (1-0).
1956-57. E’ il primo anno in rossoblù di Abbadie acquistato in estate dal Peñarol di Montevideo. Il fuoriclasse uruguaiano, per fargli posto vengono ceduti lo svedese Gren e il norvegese Larsen, è affiancato in attacco da Dal Monte di ritorno dal Milan, da Antonio Corso e da Carapellese. La squadra è subito impelagata nei bassifondi e finisce il campionato al terzultimo posto a quota 30 punti, posizione comunque utile per rimanere in serie A. La salvezza è raggiunta solo all’ultima giornata grazie alla vittoria sul Napoli e alla contemporanea sconfitta casalinga della Triestina ad opera dell’Atalanta anch’essa coinvolta nella zona retrocessione. Per Abbadie 4 reti in 29 presenze, Dal Monte, Corso e Carapellese vanno a segno rispettivamente 9, 6 e 4 volte.
Prima giornata: 16 settembre 1956, Genoa-Roma 1-1 (17’ Carapellese, 24’ Nordhal).
Ultima giornata: 16 giugno 1957, Genoa-Napoli 1-0 (19’ Corso).
La Coppa Italia in quella stagione non viene disputata.
1946-47. L’immenso Juan Carlos Verdeal (13 reti), acquistato in estate dal consigliere Eduardo Pasteur, e Dalla Torre (a segno 16 volte) sono i protagonisti del campionato concluso con un buon decimo posto. La guida tecnica è affidata alla leggenda Garbutt, in rosa ci sono anche Fosco “Palla di gomma” Becattini destinato a diventare il recordman di presenze in rossoblù (425 gettoni di cui 338 in A, record tuttora imbattuto), Vittorio Sardelli e gli altri stranieri Miguel Ortega (paraguaiano), Lino Taioli (venezuelano) e José Macrì (argentino). I punti finali sono 36 al pari di Inter, Lazio e Sampdoria. Quest’ultima è nata il 12 agosto 1946 dall’ennesima fusione della Sampierdarenese con l’Andrea Doria
Prima giornata: 22 settembre 1946, Genoa-Brescia 4-0 (30′ e 64’ Verdeal, 53′ Dalla Torre, 77′ Vitali).
Ultima giornata: 6 luglio 1947, Bari-Genoa 2-0 (8’ e 15’ Tavellin).
La Coppa Italia in quella stagione non viene disputata.
1936-37. Presidente è il genovese di origini argentine Juan Claudio Culiolo che in estate conduce un’ottima campagna di rafforzamento dopo il deludente campionato della stagione appena conclusa (11° posto). Arrivano dalla Fiorentina Giuseppe Bigogno, Mario Perazzolo e Cesare Fasanelli, dal Bari Alfredo Marchionneschi, dallo Spezia Luigi Scarabello e dal Milan Pietro Arcari. Buono il piazzamento finale: sesto posto a quota 33 punti con Marcionneschi autore di 15 gol.
Prima giornata: 13 settembre 1936, Torino-Genoa 1-3 (5′ e 65’ Pantani, 46′ Buscaglia, 62′ Perazzolo).
Ultima giornata: 16 maggio 1937: Genoa-Triesina 4-3 (8′, 9′ e 51’ rig. Fasanelli, 12′ e 73 rig. Mian, 24′ Colaussi, 62′ Perazzolo).
La stagione viene ricordata soprattutto per la vittoria in Coppa Italia, l’unica per adesso in bacheca. Nei sedicesimi di finale i rossoblù superano agevolmente la Lazio con un rotondo 5-0 a Marassi (tripletta di Perazzolo al 2’, 84’ e 86’ e reti di Arcari al 14’ e Pantani al 77’). Negli ottavi di finale facile 2-0 al Palermo (39′ Figliola, 87′ aut. Santillo) e nei quarti di finale agevole 4-0 al Catania (34′ rig. Scarabello, 52′ Marchionneschi, 54′ Fasanelli, 76′ Perazzolo). In semifinale il Genoa elimina il Milan nel doppio confronto: 1-1 a Milano (2′ Boffi, 63′ Figliola) e 2-1 rossoblù dopo i supplementari a Genova (16′ e 118’ Marchionneschi, 30′ Boffi). Il 9 giugno 1937 nella finale di Firenze vittoria sulla Roma per 1-0 grazie al gol del giovane attaccante Torti al 76’. Ecco la formazione vincente: Bacigalupo; Agosteo, Genta, Pastorino, Bigogno, Figliola, Arcari, Perazzolo, Torti, Scarabello, Marchionneschi.
1926-27. E’ l’anno dello scudetto revocato al Torino per l’illecito con la Juventus: il dirigente granata Nani corrompe il difensore juventino Allemandi con 50 mila lire per perdere il derby del 5 giugno1927. Con Garbutt in panchina e giocatori diventati poi miti per i genoani (Giovanni De Prà, Ottavio Barbieri, Renzo De Vecchi, Felice Levratto ed Edoardo Catto) il Genoa si piazza al terzo posto nel Girone A alle spalle di Juventus e Inter e si qualifica per il Girone Finale a sei squadre. E’ quarto posto conclusivo con 9 punti in 10 partite alle spalle di Torino, Bologna e Juve ma davanti alle milanesi.
Prima giornata: 3 ottobre 1926, Genoa-Brescia 4-1 (1′ Giuliani (BR), 5′ e 60’ Catto, 48′ Rosso, 83′ Levratto).
Ultima giornata: 10 luglio 1927, Inter-Genoa 2-3 (31′ e 86’ Levratto, 35′ Conti, 49′ Moruzzi, 79′ E. Rivolta).
La Coppa Italia è annullata all’inizio degli ottavi di finale per difficoltà organizzative.
1916-17. Stagione non disputata per la I guerra mondiale.
1907. Il Genoa vanta già sei titoli nel palmarès. Per accedere al Girone Finale deve superare i rivali dell’Andrea Doria in un doppio confronto. La rosa è composta da ragazzi delle giovanili visto il ritiro di molti giocatori storici come Spensley (che diviene allenatore), Bugnione i fratelli Pasteur. Dopo l’1-1 del primo incontro, la ripetizione è fatale ai rossoblù superati per 3-1 dai doriani con doppietta dell’ex Francesco Calì.
Primo incontro: 13 gennaio 1907, Genoa-Andrea Doria 1-1.
Ultimo incontro: 27 gennaio 1907, Andrea Doria-Genoa 3-1 (2 Calì, Ansaldo)
La Coppa Italia non esiste ancora.
Il resoconto cronologico si ferma qui: il primo campionato ufficiale si disputa infatti nel 1898.