Di dieci anni in dieci anni: nel 2007 l’ultima promozione in A, nel 1937 la vittoria della Coppa Italia

Ripercorriamo le stagioni del Genoa facendo salti all'indietro di 10 anni fino al campionato 1907

Genoa Coppa Italia 1937
1937: il Genoa conquista la Coppa Italia (Foto Genoa Cfc)

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Domenica avrà inizio il decimo campionato consecutivo del Genoa in Serie A. Mai nel dopoguerra il Grifone è riuscito a restare così a lungo nella massima serie. Ripercorriamo facendo salti temporali all’indietro di dieci anni in dieci anni le stagioni dei rossoblù.

2006-07. E’ l’anno della vera rinascita del Grifone. Dopo i fatti di Genoa-Venezia dell’11 giugno 2005 e la condanna alla terza serie, il Genoa, reduce dalla promozione in B dopo una stagione regolare piena di vicissitudini (punti prima tolti poi restituiti e poi di nuovo tolti per il caso Ghomsi, la sfida con lo Spezia, due allenatori Vavassori prima Perotti poi e di nuovo Vavassori) e la vittoria soffertissima ai playoff con Salernitana e Monza, riparte con un allenatore nuovo. Gian Piero Gasperini è reduce da ottime stagioni al Crotone e si propone come un allenatore emergente. La scelta si rivelerà vincente: terzo posto finale con 10 punti di vantaggio sul Piacenza quarto e quindi promozione diretta in A senza playoff, caso mai più successo. I 78 punti finali hanno un valore in più considerando che la B di quell’anno proponeva ai nastri di partenza piazze importantissime quali Juventus e Napoli (prima e seconda alla fine) ma anche Brescia, Verona, Bologna e Bari. Il 10 giugno 2007 si gioca Genoa-Napoli. Finisce 0-0 ma l’attenzione è rivolta soprattutto a ciò che accade in Piacenza-Triestina. Con il pareggio degli alabardati i genoani possono finalmente festeggiare insieme proprio ai napoletani, storici gemelli di tifo. Trionfo per Gasperini, Preziosi e per una squadra che sarà riconfermata in buona parte anche per la stagione successiva. Ecco la formazione dell’ultima giornata: Rubinho, Bega, De Rosa (46’ Galeoto), Masiello, M. Rossi, Milanetto (75’ Adailton), Coppola (76’ Juric), Fabiano, Leon, Greco, Di Vaio. In panchina: Scarpi, Di Maio, Carobbio, Botta.
Prima giornata: 9 settembre 2006, Vicenza-Genoa 1-2 (23’e 81’ De Rosa, 69’ Raimondi).
Ultima giornata: 10 giugno 2007, Genoa-Napoli 0-0.

In Coppa Italia dopo aver eliminato Spezia (3-2), Fiorentina (1-0) e Modena (3-1) uscita agli ottavi nel doppio confronto perso con l’Empoli (0-1, 0-1).

1996-97. Il Genoa è in B e cerca la risalita dopo la retrocessione del 1995 allo spareggio col Padova a Firenze e dopo una stagione interlocutoria chiusa al 7° posto. I playoff non sono stati ancora introdotti, vanno in A direttamente le prime 4. Il lotto delle pretendi è ampio con Bari, Lecce, Torino, Empoli, Foggia, Salernitana e Palermo. La squadra è buona (davanti il duo Goossens –Nappi poi con Pisano garantisce un buon bottino di reti) ed è guidata da un serio e bravo allenatore: Attilio Perotti. Si resta in corsa per la promozione fino all’ultimo. Alla penultima giornata però, dopo l’1-1 col Ravenna degli inaspettatamente scatenati Novellino in panchina e Iachini in campo, il destino è segnato. Chi ci precede in classifica, all’ultima giornata ha incontri facili e il pronostico viene rispettato. Il 4-1 che la squadra rossoblù rifila al Palermo fa aumentare solo i rimpianti. La Serie A è mancata dopo aver totalizzato 61 punti. Vengono promosse Brescia (66 punti), Empoli (64), Lecce (63) e Bari (62): alla fine gli 0 punti conquistati con la matricola Castel di Sangro risulteranno decisivi. A fine campionato Perotti lascia ma soprattutto avviene il cambio al vertice: Spinelli cede la società a Scerni e per il Grifone inizia una fase molto buia della sua ultracentenaria storia.

Prima giornata: 8 settembre 1996, Genoa-Lucchese 1-1 (68’ Centofanti, 73’ Paci).
Ultima giornata: 15 giugno 1997, Genoa-Palermo 4-1 (19’ Masolini rig., 23’ Saurini, 36 e 60’ Pisano, 55’ Centofanti).

In Coppa Italia dopo aver eliminato al primo turno il Lecce a tavolino (2-0), la Sampdoria al secondo turno dopo due entusiasmanti derby (2-2 e 2-0), Il Genoa esce al terzo per mano del Vicenza (1-1, 0-1) che poi si aggiudicherà il trofeo.

1986-87. Ancora in B. Dopo due stagioni chiuse al 6° posto ma lontano dalla zona promozione, Spinelli decide di proseguire con Perotti (subentrato al termine della stagione precedente a Burgnich) e davanti si affida al duo Marulla-Cipriani con Ambu bomber di scorta. A centrocampo il metronomo è Domini affiancato dall’esperto Scanziani, le giovani ali Eranio e Rotella garantiscono freschezza mentre in difesa Torrente, Trevisan e Policano danno affidamento. I pali sono difesi da Cervone, portiere destinato a fare una buona carriera. In casa il Genoa è imbattibile mentre in trasferta non riesce mai a vincere. Nemmeno a Cagliari con gli isolani ultimi in classifica: in vantaggio per 2-0 a dieci minuti dalla fine il Grifone si fa rimontare con il 2-2 siglato al 90’. La concorrenza per la promozione è numerosa: Cesena, Lecce, Cremonese, Pescara, Pisa, Parma, Messina e Bologna. Tante squadre per soli tre posti. In più c’è la Lazio: che per la penalizzazione di 9 punti è tagliata fuori dal giro promozione ma che dispone di un’ottima squadra. Il finale è al photofinish. Alla 37a giornata la classifica recita: Cremonese 43, Genoa, Pescara e Pisa 42, Lecce e Cesena 41, Parma 40.
All’ultima giornata sono in programma due scontri diretti (Cremonese-Pisa e Pescara-Parma) il Lecce gioca in casa del già retrocesso Cagliari, il Cesena ospita il pericolante Catania mentre il Genoa in casa dell’altrettanto pericolante Taranto. I pugliesi hanno però il campo squalificato: potrebbe essere un vantaggio per il Grifone ma la Lega decide di far disputare la partita a Lecce, avversario del Genoa per la promozione! Il risultato è quello aspettato: in un clima infernale i rossoblù crollano 3-0 e vedono svanire il sogno della promozione. Per la cronaca salgono in A il Pisa che vince a Cremona e il Pescara che batte il Parma. A 43 punti mega spareggio a tre tra Cesena, Lecce e Cremonese. Alla fine la spuntano i romagnoli. Il Genoa a quota 42 chiude con tanti rimpianti. Per la cronaca il Taranto riesce a salvarsi dopo gli spareggi a tre con Lazio e Campobasso conclusi con la retrocessione dei molisani.

Prima giornata: 14 settembre 1986, Sambenedettese-Genoa 2-2 (35’ Di Nicola, 39’ Cipriani, 76’ Bronzini, 84’ Marulla).
Ultima giornata: 21 giugno 1987, Taranto-Genoa 3-0 (15’ e 56’ De Vitis, 46’ Maiellaro).

In Coppa Italia Genoa eliminato fin dal primo turno dopo il terzo posto nel girone F composto da Atalanta, Brescia, Virescit Boccaleone, Messina e Palermo.

1976-77. Fresco di promozione il Genoa si riaffaccia alla Serie A dopo due anni di purgatorio in B. In panchina c’è Gigi Simoni confermatissimo dal presidente Fossati e in attacco un duo destinato a fare sfracelli: Roberto Pruzzo “O rey di Crocefieschi” e Oscar “Flipper” Damiani. Saranno proprio le loro reti nel derby di ritorno vinto per 2-1 a dare un’importante spinta alla Sampdoria verso la retrocessione. Alla fine è 11° posto a 27 punti a +3 dalla zona pericolo. Pruzzo (18 gol e vicecapocannoniere) e Damiani (11 gol) segnano 29 delle 40 reti complessive della squadra.

Prima giornata: 3 ottobre 1976, Genoa-Roma 2-2 (23’ Damiani, 36’ Prati, 57’ Pruzzo, 76’ Rossetti aut.).
Ultima giornata: 22 maggio 1977, Torino-Genoa 5-1 (3’ e 57’ Graziani, 13’ e 14’ Pulici, 17’ Ghetti, 87’ Zaccarelli).

In Coppa Italia Genoa eliminato nel primo turno solo per la differenza reti con la Juventus che aveva concluso a pari punti il girone B comprendente anche Verona, Monza e Sambenedettese: +5 a +4 a favore dei bianconeri.

1966-67. Dopo la promozione sfumata per soli due punti l’anno prima, il Grifone ci riprova ma le cose non vanno come dovrebbero. Con il Genoa ci sono altre due società liguri: il Savona e la Sampdoria. La dirigenza dopo un rimpasto è così composta: l’imprenditore edile Giacomo Berrino è il maggior azionista, l’avvocato Ugo Maria Failla è il presidente, il politico del Psdi Ivo Lapi diventa amministratore unico e Renzo Fossati, imprenditore in ascesa, amministratore delegato. La squadra viene in buona parte confermata ma i nuovi acquisti non si rivelano all’altezza. Il campionato si chiude con un modestissimo 12° posto a -15 dalle promosse Sampdoria e Varese e con soli due punti di margine sulla zona retrocessione. Si salvano dall’anonimato “Chico” Locatelli, Rivara e l’ala Taccola. Uniche note liete la vittoria nel derby di ritorno e sul Varese e il roboante 8-1 alla Reggina. Il 5 maggio 1967 la società cambia denominazione: da “Genoa Cricket and Football Club” diventa “Genoa 1893 Spa”.

Prima giornata: 11 settembre 1966, Genoa-Arezzo 1-0 (10’ Taccola).
Ultima giornata: 18 giugno 1967, Novara-Genoa 3-1 (48’ Calloni, 53′ Fumagalli, 64′ Bramati, 83′ Lodi).

In Coppa Italia Genoa eliminato al primo turno dalla Sampdoria (1-0).

1956-57. E’ il primo anno in rossoblù di Abbadie acquistato in estate dal Peñarol di Montevideo. Il fuoriclasse uruguaiano, per fargli posto vengono ceduti lo svedese Gren e il norvegese Larsen, è affiancato in attacco da Dal Monte di ritorno dal Milan, da Antonio Corso e da Carapellese. La squadra è subito impelagata nei bassifondi e finisce il campionato al terzultimo posto a quota 30 punti, posizione comunque utile per rimanere in serie A. La salvezza è raggiunta solo all’ultima giornata grazie alla vittoria sul Napoli e alla contemporanea sconfitta casalinga della Triestina ad opera dell’Atalanta anch’essa coinvolta nella zona retrocessione.  Per Abbadie 4 reti in 29 presenze, Dal Monte, Corso e Carapellese vanno a segno rispettivamente 9, 6 e 4 volte.

Prima giornata: 16 settembre 1956, Genoa-Roma 1-1 (17’ Carapellese, 24’ Nordhal).
Ultima giornata: 16 giugno 1957, Genoa-Napoli 1-0 (19’ Corso).

La Coppa Italia in quella stagione non viene disputata.

1946-47. L’immenso Juan Carlos Verdeal (13 reti), acquistato in estate dal consigliere Eduardo Pasteur, e Dalla Torre (a segno 16 volte) sono i protagonisti del campionato concluso con un buon decimo posto. La guida tecnica è affidata alla leggenda Garbutt, in rosa ci sono anche Fosco “Palla di gomma” Becattini destinato a diventare il recordman di presenze in rossoblù (425 gettoni di cui 338 in A, record tuttora imbattuto), Vittorio Sardelli e gli altri stranieri Miguel Ortega (paraguaiano), Lino Taioli (venezuelano) e José Macrì (argentino). I punti finali sono 36 al pari di Inter, Lazio e Sampdoria. Quest’ultima è nata il 12 agosto 1946 dall’ennesima fusione della Sampierdarenese con l’Andrea Doria

Prima giornata: 22 settembre 1946, Genoa-Brescia 4-0 (30′ e 64’ Verdeal, 53′ Dalla Torre, 77′ Vitali).
Ultima giornata: 6 luglio 1947, Bari-Genoa 2-0 (8’ e 15’ Tavellin).

La Coppa Italia in quella stagione non viene disputata.

1936-37. Presidente è il genovese di origini argentine Juan Claudio Culiolo che in estate conduce un’ottima campagna di rafforzamento dopo il deludente campionato della stagione appena conclusa (11° posto). Arrivano dalla Fiorentina Giuseppe Bigogno, Mario Perazzolo e Cesare Fasanelli, dal Bari Alfredo Marchionneschi, dallo Spezia Luigi Scarabello e dal Milan Pietro Arcari. Buono il piazzamento finale: sesto posto a quota 33 punti con Marcionneschi autore di 15 gol.

Prima giornata: 13 settembre 1936, Torino-Genoa 1-3 (5′ e 65’ Pantani, 46′ Buscaglia, 62′ Perazzolo).
Ultima giornata: 16 maggio 1937: Genoa-Triesina 4-3 (8′, 9′ e 51’ rig. Fasanelli, 12′ e 73 rig. Mian, 24′ Colaussi, 62′ Perazzolo).

La stagione viene ricordata soprattutto per la vittoria in Coppa Italia, l’unica per adesso in bacheca. Nei sedicesimi di finale i rossoblù superano agevolmente la Lazio con un rotondo 5-0 a Marassi (tripletta di Perazzolo al 2’, 84’ e 86’ e reti di Arcari al 14’ e Pantani al 77’). Negli ottavi di finale facile 2-0 al Palermo (39′ Figliola, 87′ aut. Santillo) e nei quarti di finale agevole 4-0 al Catania (34′ rig. Scarabello, 52′ Marchionneschi, 54′ Fasanelli, 76′ Perazzolo). In semifinale il Genoa elimina il Milan nel doppio confronto: 1-1 a Milano (2′ Boffi, 63′ Figliola) e 2-1 rossoblù dopo i supplementari a Genova (16′ e 118’ Marchionneschi, 30′ Boffi). Il 9 giugno 1937 nella finale di Firenze vittoria sulla Roma per 1-0 grazie al gol del giovane attaccante Torti al 76’. Ecco la formazione vincente: Bacigalupo; Agosteo, Genta, Pastorino, Bigogno, Figliola, Arcari, Perazzolo, Torti, Scarabello, Marchionneschi.

1926-27. E’ l’anno dello scudetto revocato al Torino per l’illecito con la Juventus:  il dirigente granata Nani corrompe il difensore juventino Allemandi con 50 mila lire per perdere il derby del 5 giugno1927. Con Garbutt in panchina e giocatori diventati poi miti per i genoani (Giovanni De Prà, Ottavio Barbieri, Renzo De Vecchi, Felice Levratto ed Edoardo Catto) il Genoa si piazza al terzo posto nel Girone A alle spalle di Juventus e Inter e si qualifica per il Girone Finale a sei squadre. E’ quarto posto conclusivo con 9 punti in 10 partite alle spalle di Torino, Bologna e Juve ma davanti alle milanesi.

Prima giornata: 3 ottobre 1926, Genoa-Brescia 4-1  (1′ Giuliani (BR), 5′ e 60’ Catto, 48′ Rosso, 83′ Levratto).
Ultima giornata: 10 luglio 1927, Inter-Genoa 2-3 (31′ e 86’ Levratto, 35′ Conti, 49′ Moruzzi, 79′ E. Rivolta).

La Coppa Italia è annullata all’inizio degli ottavi di finale per difficoltà organizzative.

1916-17. Stagione non disputata per la I guerra mondiale.

1907. Il Genoa vanta già sei titoli nel palmarès. Per accedere al Girone Finale deve superare i rivali dell’Andrea Doria in un doppio confronto. La rosa è composta da ragazzi delle giovanili visto il ritiro di molti giocatori storici come Spensley (che diviene allenatore), Bugnione i fratelli Pasteur. Dopo l’1-1 del primo incontro, la ripetizione è fatale ai rossoblù superati per 3-1 dai doriani con doppietta dell’ex Francesco Calì.

Primo incontro: 13 gennaio 1907, Genoa-Andrea Doria 1-1.
Ultimo incontro: 27 gennaio 1907, Andrea Doria-Genoa 3-1 (2 Calì, Ansaldo)

La Coppa Italia non esiste ancora.

Il resoconto cronologico si ferma qui: il primo campionato ufficiale si disputa infatti nel 1898.

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