Tuttosport, applausi per Rossi ma il campo fa pena

La curva del Torino ha omaggiato il rientro di Pepito sui campi di A, ma il terreno del Grande Torino è stato insufficiente

I giocatori salutano i tifosi a fine gara a Torino (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Il minuto è il 69°, sul cronometro dell’arbitro Irrati, quando si leva un caloroso applauso direttamente dalla curva Maratona dello Stadio Olimpico Grande Torino. E’ un tributo, un’accoglienza riservata a Giuseppe Rossi al rientro in campo in Serie A. Mancava da un Milan-Fiorentina, era il 17 gennaio 2016, un ragazzo italiano che prima d’ogni altra cosa ama la sensazione di avere un pallone tra i piedi. Proprio con la maglia viola Pepito mise a segno una tripletta contro gli odiati cugini dei granata, la Juventus, ma il saluto che gli è stato offerto è certamente stato privo di significati nascosti. Solo un gran gesto, commentato dallo stesso attaccante nel post partita (“Ringrazio i tifosi del Torino per l’applauso”). Perché sarà certamente stato un punto d’oro, ma il ritorno in campo di Pepito vale pur di più.

L’altro lato della medaglia, quello che fa storcere il naso, è riscontrabile dalle pessime condizioni in cui verteva il terreno di gioco dell’impianto piemontese. Una fanghiglia pullula di zolle e perfino sabbiosa in alcuni punti, certamente non il prototipo della superficie perfetta sulla quale far scorrere una sfera. Gustafson e De Silvestri hanno fallito due controlli facili, Rincon, Burdisso e Laxalt sono scivolati e Molinaro ha sbagliato un cross a causa di una porzione di terreno sdrucciolevole. Uno scenario che preoccupa, con Tuttosport che ironizza chiedendosi se Cairo stia risparmiando sui giardinieri.

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