Tuttosport, anche Perin è transitato da ponte Morandi prima del crollo

L'ex Genoa ha evitato la tragedia per qualche ora


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Nei primi anni Sessanta, l’ingegner Morandi progettò il ponte che avrebbe preso il suo nome, oltre all’affettuoso nickname di “ponte di Brooklyn” per via dei pilastri pronunciati rimandanti a quelli newyorkesi. Alle ore 11:50 di ieri mattina, uno dei tre bastioni del Morandi è crollato rovinosamente cancellando l’immagine sorridente e scherzosa di chi, da bambino, passava sopra a quel viadotto e guardava l’inafferrabile bellezza di Zena dall’alto. Genova in lacrime, oggi, con Genoa e Sampdoria strette al suo fianco, occhi sbarrati e increduli, dinanzi a una tragedia di proporzioni ancora incalcolabili. Il collegamento sopraelevato che collegava Sampierdarena e Cornigliano col ponente non c’è più, franato sotto al Polcevera seminando distruzione e morte, portando con sì inermi autoveicoli, tir, persone.

Il volo è stato di almeno 90 metri, riporta stamani Tuttosport, citando anche la violenta perturbazione che in quei drammatici istanti s’è abbattuta sulla zona del capoluogo ligure. Così gli elicotteri trasportavano continuamente i feriti, mentre i morti venivano accorpati nel greto del Polcevera salvo venir rispettosamente coperti sa un telo bianco. Oltre 30 le vittime accertate, in un conto destinato inevitabilmente a salire. Leonardo Bonucci e Mattia Perin erano passati su ponte Morandi qualche ora prima del crollo, più fortunato Domenico Criscito che è scampato alla morte per qualche manciata di minuti. La magistratura aprirà un fascicolo contro ignoti per disastro colposo, mentre riecheggiano le parole pronunciate due anni fa dal professor Bencich dell’Università di Genova: “Quel ponte è sbagliato, prima o poi dovrà essere sostituito. Non so quando, ma ci sarà un momento in cui il costo della manutenzione sarà superiore a quello della sua sostituzione. Alla fine degli anni Novanta era già oltre l’80% del costo della costruzione”.

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