Sabatini: “Lo staff mi ha aiutato molto in questa esperienza al Genoa”

"Quello che ho è uno staff che ha fatto molti anni di Genoa e mi ha aiutato molto, perchè conosceva già pregi e difetti dei ragazzi, l'ambiente e per me è stato molto più facile, quindi li ringrazio" ha continuato il tecnico della Primavera

Carlo Sabatini incita i suoi ragazzi in Sampdoria-Genoa 1-2 coppa italia primavera (Foto Genoa cfc Tanopress)

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È ormai questione di poche ore prima del fischio d’inizio della sfida degli ottavi del Torneo di Viareggio tra Genoa e Spezia. La sfida, giocata al “Ferdeghini” de La Spezia, è da dentro o fuori e il vincitore affronterà nei quarti la migliore tra Inter e Pro Vercelli. In attesa dell’inizio del derby ligure mister Sabatini, tecnico della Primavera rossoblù, è intervenuto ai microfoni di Genoa Channel, il canale youtube su tutto il mondo del Genoa.

 

“Con la primavera abbiamo iniziato il 25 luglio con un lungo ritiro a Bardonecchia, che ci ha ospitati in maniera perfetta. Lì abbiamo costruito le basi di questa annata, perchè quando si costruisce una squadra giovanile ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione. Per esempio si fondono varie annate, vari gruppi che hanno lavorato con allenatori diversi, quindi c’è un lavoro importante per cercare di rendere coeso questo gruppo e il ritiro è fondamentale, perchè si vive insieme. Abbiamo fatto tre settimane di ritiro, abbiamo vissuto insieme, allenati insieme, mangiato insieme, fatto video insieme. Quindi abbiamo fatto queste tre settimane di vita comune in cui ci siamo fatti conoscere sia io come allenatore, sia tutto lo staff tecnico sia, naturalmente i ragazzi, che sono la componente principale. Abbiamo ragazzi nati nel ’98, nel ’99, nel 2000 e addirittura alcuni nel 2001. Ovviamente c’è poi la componente tecnico-tattica, si sviluppano le prime idee di gioco e di come impostare la squadra e per questo devo dire che è stato molto utile lo staff, perchè è uno staff consolidato che ha fatto molti anni di Genoa e mi ha aiutato molto, perchè conosceva già pregi e difetti dei ragazzi, l’ambiente e per me è stato molto più facile, quindi li ringrazio. È composto dal mio secondo Briata Roberto, poi abbiamo due preparatori atletici, Albertini Claudio e Gatti Filippo, poi abbiamo il preparatore dei portieri Luca De Prà, naturalmente il team manager Matteo Natuzzi, due fisioterapisti, che sono Crespi Luca e Massimiliano Mellioli, poi il nostro storico magazziniere Davide. Abbiamo poi un altro team manager, che è Casavola Gianni. Ripeto che mi sono stati di grande aiuto perchè conoscevano perfettamente l’ambiente Genoa. Mi è stato chiesto di allenare questa Primavera come una prima squadra, perchè questi ragazzi vanno preparati per lo step successivo, che è appunto una prima squadra. Qualcuno di loro verrà inserito nella prima squadra, altri si andranno a “fare le ossa”, come si dice in gergo, in campionati minori, però si dovranno abituare ad una gestione diversa: non più il settore giovanile che “ti vizia e ti coccola”, ma in una prima squadra dove cdi sono delle esigenze di risultato e bisogna avere una mentalità diversa. Io sto cercando di formare i ragazzi anche sotto questo aspetto. Nella preparazione di una squadra ci sono molti aspetti e ribadisco l’importanza di quello tecnico-tattico: come si va in campo, come si sta in campo, l’utilizzo dei giocatori nei vari ruoli, poi naturalmente è molto importante l’aspetto fisico-atletico, che misura le prestazioni dal punto di vista atletico dei giocatori tenendo conto che sono in una fase evolutiva, quindi magari ci sono giocatori con più forza o meno forza che l’acquisteranno tra qualche anno, giocatori più o meno resistenti. Comunque abbiamo dei giovani che sono in fase di evoluzione e di completamento della maturazione fisica, però fondamentale è l’aspetto mentale. Infatti non basta avere grandi qualità dal punto di vista tecnico se non si ha una forte base motivazionale. Il Genoa è una società molto organizzata sotto tutti gli aspetti: abbiamo una foresteria con trentasei ragazzi di tutte le età e naturalmente tra questi ragazzi ci sono anche i giovani che giocano con la Primavera che hanno esigenze un po’ diverse perchè sono più grandi. Alcuni di loro sono maggiorenni e possono in teoria “fare” quello che vogliono, ma poi non è così peerchè ci sono delle regole da rispettare, regole che sono consolidate nel tempo. C’è un responsabile del settore giovanile, c’è un responsabile della foresteria. Io stesso ho fatto il tutor della foresteria e ho avuto ragazzi che poi hanno fatto strada come Del Piero, Foggia e lo stesso Rossettini che abbiamo qua al Genoa. Questo è un compito veramente molto complicato, perchè questi ragazzi devono anche andare a scuola. Noi allenatori cerchiamo di favorire l’attività scolastica, nel senso che se un giorno il ragazzo deve studiare gli lasciamo la giornata libera. Diamo priorità alle esigenze del ragazzo. Naturalmente ci vuole una fortissima volontà, poichè non è facile far conciliare le due attività. Questi ragazzi si allenano tutti i giorni dal lunedì al venerdì e il sabato hanno la gara e la domenica si riposano. Nel corso degli anni, lo posso dire a ragion veduta, l’aspetto della comunicazione è fondamentale. Lo vediamo tutti i giorni che escono fuori notizie sui giocatori e su quello che scrivono nei vari social network. Penso che sia fondamentale anche la famiglia. Sotto questo aspetto dovrebbero cercare di vedere e regolarne l’uso. La società, a livello di prima squadra ha un regolamento sotto questo aspetto, mentre noi, come Primavera, cerchiamo di essere un po’ più elastici. Non abbiamo dato delle regole precise, però mi rendo conto che è un aspetto fondamentale, perchè le generazioni moderne hanno sempre il telefono in mano e comunicano attraverso questo. Noi stessi facciamo le comunicazioni attraverso i gruppi e  ne usufruiamo anche noi, quindi cerchiamo di essere più elastici rispetto a quello che può essere un regolamento di prima squadra”

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