Peccato, perché se il Genoa avesse giocato il primo tempo come il secondo sarebbe maturato un risultato dverso. Stellini sarà sicuramente rammaricato non tanto per il rigore parato, bensì per l’occasione persa. Questa Roma incerottata poteva essere fermata.
Nel primo tempo il Genoa riusciva a tenere in equilibrio la partita per dieci minuti. Indugi rotti al 10′ con la punizione calciata da Riccardo Marchizza: soluzione più precisa che potente, Faccioli incerto. Il portiere rossoblù trovava pronto riscatto nelle due palle gol giallorosse immediatamente successive. Il Grifone si vedeva al 27′ con il colpo di testa di Raul Asencio: cross di Micovschy, palla dello spagnolo che usciv a fil di palo. Il raddoppio giallorosso arrivava nel miglior momento del Genoa con un’altra punizione: stavolta era Spinozzi a entrare nel tabellino marcatori.
Nella ripresa mister Stellini cambiava modulo: 3-4-1-2 con Zanimacchia dietro le due punte. Un’altra intensità, un altra cattiveria e giusto approccio. In breve tempo arrivavano due rigori per i padroni di casa: il primo lo parava Crisanto, il secondo lo metteva in rete Matarese (l’uomo che ha ribaltato la partita negli ultimi venti minuti). La spinta rossoblù metteva alle corde la Roma. In più di una occasione i campioni d’Italia rischiavano di subire il 2-2, invece è arrivato lo splendido 3-1 di Edoardo Soleri: un’anticipo sul primo palo e sul portiere da calciatore vero.
