Preziosi: “L’ACG nomini tre tifosi: entreranno nel cda per leggere i bilanci”

"Non verrò più allo stadio fino a quando non sarò più insultato. Gallazzi ha valutato i nostri debiti in 85 milioni di euro: sono troppi, li onorerò io"

Enrico Preziosi, presidente del Genoa (Foto Paolo Rattini/Getty Images)

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[tps_title]Tra Gallazzi e il campo[/tps_title]

Ancora saldamente al comando del Genoa. Come accade da quasi tre lustri. «Ma la società resta in vendita. La trattativa con Sri Group mi ha distratto e reso nervoso: continuiamo a essere in contatto con loro però ammetto che è finita male. Non c’erano i presupposti per concludere, l’impostazione della trattativa era per me irragionevole» spiega Enrico Preziosi nella prima parte dell’intervista a Telenord.

«É il peggior momento da quando sono presidente del Genoa – spiega il presidente – un momento che mi fa riflettere. Ho un carattere particolare, non riesco a controllare certe emozioni: adesso i toni del dialogo devono restare bassi. Invito Gallazzi a una conferenza stampa unificata dove esporrò i motivi del mio no».

Preziosi parla anche di campo: «C’è un pizzico di sfortuna, un pò d’inesperienza di Juric e un grave errore arbitrale (la punizione inesistente di Udine). Sul piano del gioco questo Genoa non ha convinto, la squadra però è in crescita e con piccole modifiche porteremo la nave in porto. Siamo psicologicamente preoccupati perché all’orizzonte ci sono quattro partite difficili. Supereremo questo momento, ne sono certo. Il Bologna? Da loro prenderei due, tre giocatori al massimo: noi abbiamo gente come Veloso che ha giocato tanti anni con Cristiano Ronaldo».

«Juric? Ha delle idee di gioco, lavora tantissimo sul campo e lo reputo una persona intelligente, capace d’imparare dagli errori. É vivo e seguito dalla squadra. Non serviva cambiare tanto per fare esperimenti» confessa il numero uno rossoblù.

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