Ninkovic non può più sbagliare

Il serbo ha del potenziale ma ha già sprecato tanto tempo a causa di un carattere piuttosto difficile da decifrare, come ammesso da Juric

Nikola Ninkovic (Foto Paolo Rattini/Getty Images)

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Al bivio, a metà del guado. La carriera di Ninkovic è giunta a un punto cruciale: scegliere la strada per diventare grande oppure restare un calciatore mediocre. Il serbo ha già sprecato tanto tempo, almeno un anno da quando è giunto in Italia dal Partizan. Avete mai visto l’atmosfera del Derby Eterno di Belgrado? Tremano le fondamenta dello stadio quando i giocatori aspettano l’ok dell’arbitro prima di scendere in campo. Ninkovic ha vissuto quell’Odissea (perché non è una partita normale…) con la fascia da capitano al braccio, segno che la personalità c’è.

Juric ha fiducia in lui anche se a volte perde la pazienza. Tra i due c’è un rapporto balcanico, nel senso positivo del termine. Poche parole ma dirette, pochissimi i sorrisi. Lo sguardo dice tutto. Nel suo primo anno al Genoa Ninkovic si è fermato – come tutta la squadra – a quella maledetta partita con il Palermo. Una mezza stagione che non ha fatto bene alla sua crescita. Adesso, però, deve compiere il salto di qualità e chissà se avverrà in virtù della concorrenza di reparto. Ninkovic ha talento, in allenamento sfoggia colpi interessanti, soprattutto da palla inattiva. La sua miglior prestazione coincide con il 3-0 che il Grifone rifilò al Milan: poi altalenanza di prestazioni e subentri poco incisivi.

Che mistero questo Ninkovic! É un calciatore dalla buona tecnica, che incuriosisce come tutti gli slavi: non si sa mai se sono fenomeni o dei bluff. Durante quest’estate Dzigi, suo nomignolo social, sta lavorando sodo, come traspare dagli allenamenti al Pio-Signorini. Ai prenditori d’appunti ha dato l’impressione di essere cresciuto in propensione al sacrificio e nei duelli uno contro uno: è più concentrato quando il campo è corto, qualche imperfezione residua se le distanze si allungano. Quale che sia la strada da percorrere Ninkovic sa benissimo che non può più sbagliare.

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