L’intervista: 50 sfumature di rossoblù per Stefano Massa, genoano da mezzo secolo

La prima puntata degli aneddoti e delle curiosità in rossoblù del professore, autentica memoria storica, collaboratore di Pianetagenoa


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[tps_title]È giunto il momento del quarto![/tps_title]

Mio padre si aiutava con il calendario del Genoa per programmare le visite ai parenti… quindi, visto che domenica 3 ottobre 1971 il Genoa deve giocare a Como, parte, già munito dei biglietti dingresso, con me e mia madre un giorno prima alla volta di Milano, dove risedono mia cugina e i suoi due genitori. Alla mattina della domenica, avendo 39 di febbre, non può far altro che tornare a Genova e, quindi, al “Giuseppe Sinigaglia” possiamo andare solamente io e mia madre (per la cronaca, la partita termina sul 2-2). Al ritorno, sul treno speciale, io che ho nove anni, dalle parti di Genova-Rivarolo, vedendo mia madre impegnata in una conversazione con le altre persone presenti nello scompartimento, eludo la sua sorveglianza e vado in bagno, dove mi riempio la bocca della famosa «acqua non potabile». Arrivati alla stazione di Genova-Sampierdarena, ormai quasi in apnea, tiro giù il finestrino e sputo verso terra, ma colpisco un bandierone del Genoa portato per i lembi da quattro persone, terminando il viaggio dispiaciutissimo del mio gesto involontariamente sacrilego!

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