L’intervista: 50 sfumature di rossoblù per Stefano Massa, genoano da mezzo secolo

La prima puntata degli aneddoti e delle curiosità in rossoblù del professore, autentica memoria storica, collaboratore di Pianetagenoa


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[tps_title]Passiamo al secondo![/tps_title]

Da quel momento per quasi una decina danni mia madre, che era molto apprensiva, ha voluto sempre venire allo stadio, perché aveva paura che mi succedesse qualche altra disgrazia. Domenica 16 novembre 1969 il Genoa sta perdendo 1-2 in casa con il Cesena, quando Claudio Maselli riesce a segnare la rete del pareggio allo scadere, perché il portiere dei romagnoli Paolo «Pel di carota» Cimpiel respinge il pallone sotto la Gradinata Nord ben oltre la linea di porta, ma il signor Rino Possagno di Treviso fa proseguire lazione, che si interrompe poco dopo, perché cè uninvasione di campo. A quel punto un signore di mezzetà seduto nei Distinti vicino a me e ai miei genitori con la faccia stravolta inizia a gridare “Se avessi una pistola, la farei finita!” (avrebbe voluto, cioè, uccidere larbitro). Mia madre, davvero preoccupata dalla piega da Far West che aveva preso quella giornata, ha il coraggio di rivolgere, senza averne risposta, le seguenti frasi allenergumeno: “Ma non ha una famiglia? Non pensa alle conseguenze?”!

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