La duttilità tattica di Ballardini, un jolly del Genoa

Il tecnico di Ravenna ha dato indicazioni "di campo" alla dirigenza rossoblù disegnando l'identikit dei giocatori più consoni all'idea di gioco dell'anno prossimo

(foto di Genoa CFC Tanopress)

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Già nella tesi di laurea di Coverciano s’intuiva la duttilità tattica di Ballardini. Un allenatore che al tempo scriveva sistemi teorici persino sulla difesa a tre senza però impelagarsi in presunte verità assolute. Sono i giocatori che fanno l’allenatore, non viceversa. Maurizio Sarri una volta affermò: «Higuain fa tanti gol? I complimenti non vanno fatti a me ma a sua madre». Il vero allenatore mette nella migliore condizione i giocatori di cui dispone, senza soffocarli in rigidità tattiche preconfezionate. E all’ormai ex tecnico del Napoli gli fa eco Allegri: «Il bravo mister è quello che fa meno danni».

Sono affermazioni di concetto che trovano concorde anche Ballardini. Il calciomercato imperversa e in casa Genoa tutto dipenderà dalla cessione di Perin, che sarà definita prima dell’inizio del Mondiale. Il tecnico di Ravenna ha dato indicazioni “di campo” alla dirigenza rossoblù disegnando l’identikit dei giocatori più consoni all’idea di gioco dell’anno prossimo: un difensore centrale veloce di gamba e di testa da affiancare a Spolli, un metodista completo nelle due fasi di gioco e un terzino destro. Se dal mercato arriverà qualcosa di diverso – per necessità, s’intende – toccherà a Ballardini ritoccare il 4-3-3 che ha in mente a seconda delle caratteristiche dei giocatori.

Non avrebbe senso imporre una proposta di gioco se il gruppo la rigetta. Ballardini l’ha dimostrato da novembre ad aprile: doveva salvare il Genoa, fare punti e staccare gli ultimi vagoni del treno. Ha raggiunto l’obiettivo nel modo più italiano possibile, cioé tutti corti dietro la linea del pallone e sviluppo dell’azione in contropiede. Calcio antico, vero, ma nelle urgenze vale tutto. L’anno prossimo sarà un Grifo diverso. In estate assumeranno enorme importanza le amichevoli, anche contro le squadre di due o tre categorie inferiori. Saranno il telescopio che ingrandirà la nuova, embrionale idea di calcio che Ballardini farà sempre in tempo a emendare a stagione in corso dall’alto della sua spiccata duttilità tattica.

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