Genoa-Torino, cronaca della domenica perfetta

Cronaca di un Genoa-Torino visto, per la prima volta nella mia carriera, da tribuna stampa e mixed zone


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[tps_title]L’ingresso[/tps_title]

L’ansia da prima volta è stata compagnia di vita di ognuno di noi: non è necessario che io vi spieghi cos’abbia provato, lo saprete certamente. Comunque, in ogni caso, intorno alle 13.30 mi trovavo al centro del cuore di Marassi. Nel mentre, dai finestrini, notavo un esodo incredibile di tifosi. L’età variava, la provenienza sociale idem, ma tutti quanti avevano una componente che li univa indissolubilmente: una maglia, una sciarpa, insomma, qualcosa di rossoblù. Il destino ha voluto che capitassi allo stadio col Genoa intento a conquistarsi la salvezza, dopo una settimana in cui la Nord aveva chiamato a gran voce il popolo rossoblù invitando chiunque (quasi obbligandolo) a presentarsi allo stadio con una maglia rossoblù indosso. La società aveva risposto abbassando sensibilmente i prezzi dei biglietti. Un tripudio: le fermate dei mezzi pubblici prese d’assalto, scooteristi con caschi e Grifoni impressi sopra, mandrie di tifosi in pellegrinaggio verso il Tempio. Il ritmo scandito dei metri percorsi dalla macchina era saldamente confermato dal moltiplicarsi di genoanità. Infine, eccolo lì: gelosamente conservato dai primi del ‘900, il luogo di culto per eccellenza del tifo a Genova. Quel campo, che dagli anni ’30 è stato orientato parallelamente al corso del Bisagno, avrebbe visto Genoa contro Torino: e io dentro quel gigante di cemento, per la prima volta nella mia vita. Chieste le informazioni sul luogo in cui ritirare il mio accredito, un carabiniere cortese mi indicò il punto. Mi reco allo sportello, vedo una fila accanto a me intenta a cercare gli ultimissimi tagliandi, capisco che sarebbe stato un inferno. L’impiegata dall’altra parte del vetro, nel frattempo, mi aveva ampiamente squadrato: forse per l’età, forse perché non mi aveva mai visto, forse perché suo malgrado non conosceva Footbola. In ogni caso, mi lasciò il pass. Mi fermai a fissarlo per una buona decina di minuti. “Stagione sportiva 2016-17”. Accapo. “#WelcomeHome”. Accapo. “Gara, Genoa-Torino, 21/05/2017”. Accapo. “Azienda, Footbola.it”. Accapo. “Nominativo, Matteo Albanese”. Non ci volevo credere, quello sfondo mezzo blu sottostante il mio nome recava la dicitura “Media”. Avrei scoperto dopo che il retro avrebbe conservato un biglietto con su scritto il posto a me riservato. Lo ripeto, a me riservato.

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