Genoa, nelle ultime cinque giornate dietro solo alle italiane d’Europa

Dieci punti con dieci gol, ode dell'efficacia e del pragmatismo di una squadra brillante

Masiello Genoa Ibrahimovic
Andrea Masiello atterra Ibrahimovic (foto di Genoa CFC Tanopress)

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C’è una sostanziale differenza tra il Genoa avanti e dopo Nicola. Prima dell’ingaggio del tecnico valdese il Grifone era un cenfrifugato che mischiava qualche idea di calcio un pò confusa e un marcato senso d’inferiorità. Per due volte i rossoblù hanno toccato il fondo della classifica: a Natale, dopo il poker dell’Inter, e al 19 gennaio dopo il ko al Ferraris con la Roma. Con Nicola il Genoa ha dato cenni di vita fin dalla fortunosa gara con il Sassuolo – che non meritava di vincere – con una crescita di gioco denunciata fino alla gara con la Lazio, che probabilmente meritava di pareggiare. Tutto quello che accade dopo il 3-2 con i biancocelesti appartiere all’imponderabile e, per questo, non è calcio anche se i tre punti di Milano pesano come un macigno.

Nicola ha indicato la via, il gruppo lo ha seguito con umiltà e un’amorevole disposizione al sacrificio. Una coniugazione di giusti intenti che iniziava a produrre grandi risultati, non solo in trasferta. Nelle ultime cinque partite di Serie A il Genoa ha raccolto dieci punti (come il Sassuolo) con dieci gol, ode dell’efficacia e del pragmatismo di una squadra brillante dal punto di vista psicofisico. Soltanto Atalanta, Lazio, Juventus e Napoli hanno fatto meglio nello stesso lasso di tempo con tredici e dodici punti nel carniere. Insomma, il Grifo di Nicola, assemblato in corsa con lucidità portentosa, viaggiava quasi a pari velocità di compagini attrezzate per l’Europa.

È un dispiacere – in senso lato, perché la salute pubblica è di costituzionale importanza – fermarsi perché il Genoa avrebbe impressionato ancora a lungo e raggiunto la salvezza, ospitando sul carro anche coloro che a novembre ripassavano ad alta voce il de profundis. Al momento nessuno può sapere se e come riprenderà il campionato italiano e la marcia trionfale della squadra di Nicola.

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