Genoa, esame superato ma senza lode: ancora problemi in difesa

Grifone agli ottavi di Coppa Italia grazie al gol di Migliore ma nel finale di gara Eugenio Lamanna è decisivo con due interventi su Simy e Tonev

Il guizzo di Ricci (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Era un esame e il Genoa l’ha superato come quegli studenti universitari fuori corso, un pò demotivati e perciò pronti ad accettare qualsiasi voto. Senza brillare, senza sfiorare la lode: solo per il risultato. Così è stato. Una prestazione positiva che, sì, ha evitato una brutta figura ma che non resterà di certo nella mamoria collettiva. Contava la qualificazione, contava vincere: contava, insomma, regalarsi la Juventus agli ottavi di finale, non proprio il massimo degli auspici. Missione compiuta, allora. Ballardini infila il terzo risultato utile consecutivo e si gode un Genoa che lo segue manco fosse il predicatore venuto dal futuro. Ci ha messo poco a mesmerizzare lo spogliatoio rossoblù, a superare i nervosismi individuali e ottenere risposte soddisfacenti da ogni effettivo.

Nel gelo polare di Genova qualcuno ha avvistato persino uno yeti in Sud, chiusa e buia come una grotta. Vai a credere alle leggende popolari che caratterizzano quel settore. Scherzi a parte, il calo delle temperature e l’assenza di piogge sta distruggendo il manto del Ferraris: passano gli anni, i consorzi e i mesi ma puntualmente quando arriva l’inverno i club gestori dell’impianto giocano a calcio sulla terra battuta mista a sabbia colorata verde. Un vero peccato perché questo danno mortifica lo spettacolo delle partite e il calcio.

Ballardini ha messo in campo una formazione bis, forse ter, lontana parente di quella che si vedrà lunedì a Verona. Undici ragazzi volenterosi che hanno meritato la vittoria sebbene nel finale Lamanna sia dovuto intervenire due volte per scongiurare i supplementari. Sarebbe stato troppo, per il Crotone e per i ghiaccioli sugli spalti. Il Genoa ha denunciato degli scivoloni sulle palle alte da correggere in allenamento: Budimir al 14′ e Simy al 78′ sono stati lasciati colpevolmente soli dai difensori del Grifone. E l’occasione di Crociata al 43′ è nato da un errore collettivo che Ballardini, da professore, spiegherà almeno cento volte in sala video a qualche giocatore apparso con poche motivazioni, come uno studente universitario fuori corso.

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