ESCLUSIVA PG, Braglia: “Genoa in ripresa, Perinetti ha aiutato Juric”

L'ex portiere rossoblù: "Cagliari possibile svolta stagionale ma che occasione persa contro questo Milan in crisi di nervi. Vedo un Perin molto sicuro"

Braglia Genoa

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Il Milan è alle spalle, l’orizzonte è azzurro come il Napoli di Maurizio Sarri. Dopo lo 0-0 contro i rossoneri, Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Simone Braglia per un’analisi complessiva dello stato di salute del Grifone.

Come valuta la prestazione del Genoa a San Siro? «Con più cattiveria sotto porta poteva vincere contro questo Milan in crisi. Juric ha scelto per un azzardo calcolato, senza rischi, per non perdere. Lo capisco perché il momento psicologico non è dei migliori. É un’occasione persa, peggiore dei punti lasciati a Reggio Emilia: lì era il debutto stagionale, ci poteva stare».

Che cos’è il Milan in questo momento? «Un bel rebus. Sta palesando un nervosismo interno che lascia presagire una situazione non facile nell’immediato futuro. Una squadra che vuole la Champions League non può attaccarsi al presunto rigore di Kalinic. Bonucci ha esagerato, un leader non deve cadere in episodi che screditano l’uomo e la società».

Juric ha in pugno la squadra? «Credo di sì e questo è merito anche dell’ingresso di uomo esperto come Giorgio Perinetti. Con lui società ha ripreso in mano le redini del comando e azzerato quell’anarchia e lassismo che l’anno scorso sono stati fatali al tecnico spalatino. Il Genoa è in ripresa, l’ho visto più solido e con queste prestazioni – in un contesto di campionato mediocre – la salvezza è più facile; la squadra subisce meno tiri e Perin è molto più sicuro. Lui e Donnarumma sono stati i veri vincitori di Milan-Genoa, non hanno preso gol e fatto il loro dovere».

Il successo di Cagliari può essere considerata la vittoria della svolta? «Sì, e forse tra dieci, quindici partite quel 3-2 assumerà ancor più valore. Non si vince mai per caso, soprattutto fuori casa, su un campo storicamente complicato per il Grifone. Torno a quanto detto prima, con Perinetti si respiera un’aria diversa; bravo, poi, Juric a compiere le scelte giuste per portare a casa i risultati dopo un avvio stentato».

Il calendario dice Napoli e Spal in tre giorni. «Mercoledì il Genoa non ha nulla da perdere e perciò può giocare a viso aperto, come ha sempre fatto con le squadre di alta classifica. Con la Spal il Grifo dovrà giocoforza essere cosciente dell’avversario, che è organizzato e con un’intelaiatura arricchita da giocatori come Borriello e Floccari. Non considero gli emiliani tra i candidati a retrocedere, ci sono squadre peggiori».

Chiudiamo con la Nazionale: ce la farà a qualificarsi al Mondiale? «Rischiamo veramente tanto, spero nell’orgoglio italiano utile a trovare le risorse emotive che in passato ci hanno permesso di vincere partite difficili. Un altro problema sarà il dopo Buffon: chi c’è dopo di lui? La crisi non è tangibile solo nelle scuole calcio, ma risiede nei proprietari dei club che hanno perso di vista il tratto sportivo del calcio prediligendo il lato economico. E così ne paga dazio la Nazionale».

Alessandro Legnazzi

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