Balla, salva quel “fenomeno paranormale” chiamato Genoa!

Il nuovo tecnico dovrà fa cambiare mentalità e schemi ai giocatori rossoblù


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Ora inizia il vero calvario rossoblù. Perché il problema di fondo del Genoa non era il derby, ma il problema vero era ed è il futuro percorso dei rossoblù, dopo queste catastrofiche 12 giornate. Perché chi conosce bene il calcio, il “fenomeno calcio”, sa benissimo che certe situazioni, soprattutto di tipo psicologico, possono creare pericolosi finali: noi abbiamo continuato a dire che in tutte queste 12 giornate il Genoa ha giocato bene, è uscito a testa alta, ma ha sempre (o quasi) perso. E questa situazione è andata avanti per 12 volte. Nel calcio certi momenti, che definiremmo “paraormali”, si verificano spesso e di fronte ai quali non bisogna mai dire: “abbiamo giocato bene, ma se questa volta abbiamo perso, la prossima, giocando così, vinceremo”. Guai, accade sempre che la prossima volta si perderà e la volta ancora prossima si perderà ancora. Ecco perché, adesso, Preziosi deve trovare un colpo secco, uno scatto che cambi questo percorso monotono e negativo e questa convinzione che “alla prossima, il vento cambierà”. No, non cambierà per niente il cambio dell’allenatore va bene, è importante, sempre e comunque. Ma, a nostro avviso, non basta. C’è qualcosa che non gira anche nei giocatori. Non si trovano, commettono errori elementari, il fraseggio manca, l’assist utile non viene sfruttato: il “giro palla” neppure, le triangolazioni nemmeno.

Avete visto nel derby: la Samp non ha giocato bene, ma con tre passaggi era già verso la porta avversaria e ha fatto due gol. Il Grifo ha “fatto la partita” per 70 minuti e ha sbagliato due gol quasi fatti (Lapadula e Rigoni). Il Grifo non incide, non punge, avanza bene fino alla trequarti, poi non trova il tiro, il gol.

Perché? Perché la squadra manca di schemi giusti, manca di una costruzione logica, di un tessuto tecnico-tattico positivo. Non basta Taarabt che gira per il campo e cerca l’impossibile, bisogna che Lapadula non faccia le “capriole” quando ha la palla del gol sicuro; non parliamo delle lentezze di certi difensori che si fanno superare dagli avversari in modo ridicolo.

Insomma: bisogna dare uno sguardo, caro presidente, anche al patrimonio giocatori e vedere se tra questi attuali c’è quella coesione, quell’integrazione necessaria a far gioco e a far gol.

Juric certamente ha fatto il possibile, ma si è reso conto che ormai le sue possibili soluzioni erano finite: le aveva provate tutte, ma il risultato era sempre lo stesso. La ragione è semplice: ci sono delle situazioni che, nel calcio, non hanno spiegazione. Accadono e basta. Purtroppo il Genoa finisce spesso in questa trappola.

Ora arriva il nuovo tecnico Davide Ballardini, molto dai tifosi, e che ha già salvato due volte il club più antico d’Italia: si spera che il “fatto paranormale” di nome Grifo possa essere curato dal dottor Balla…

Vittorio Sirianni

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