Andiamo tutti alla Madonna della Guardia

Una sconfitta inspiegabile quella di Torino, ma non del tutto

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Andiamo tutti al santuario della Madonna della Guardia, me compreso. Perdonerete il mio inizio un po’ provocatorio, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, ma dopo aver visto la sconfitta del Genoa una gara dominata a lungo contro il Torino, è forse l’unica cosa da fare: chiedere una grazia per poter segnare in trasferta. Si è ripetuto, forse in modo ancor più beffardo, lo strano meccanismo visto a Milano contro l’Inter: il Genoa gioca e crea occasioni (sono 7), gli avversari (ne contano 8) concretizzano.

Provocazioni a parte, forse il problema consiste in un difetto. Gli uomini di Juric svolgono una fatica di Sisifo nel creare gioco: non appena giungono negli ultimi 16-20 metri non si riesce a infilare un pallone in porta. Il reparto d’attacco sembra essere leggero: mancano giocatori che saltano l’uomo e non si possono gettare tutte le responsabilità su Simeone, buon giocatore ma che difetta di esperienza. Ci vorrebbe un “rapinatore” d’area, un centravanti dotato di gran cattiveria e precisione: un po’ come Borriello che sapeva mettere nel sacco palloni decisivi. Difficile che sul mercato di gennaio si possa acquisire un giocatore con queste caratteristiche: ma l’abilità del presidente Preziosi, di suo figlio Fabrizio e di Omar Milanetto può consentire di reperirlo.

Nota positiva nella serata sfortunata di Torino: l’esordio di Pietro Pellegri, ragazzo del 2001. Un trionfo della Scuola Calcio Genoa Barabino&Partners, di Michele Sbravati e del papà di Pietro, Marco, che lo ha cresciuto amorevolmente nello spirito del Grifone. Un augurio per una carriera sfavillante di successi.

Il campionato riprenderà l’8 gennaio prossimo: ci sarà una difficile gara contro la Roma, ma tutto può accadere. Buon Natale e un felice e prospero 2017 a tutti voi, sempre da Boccadasse al Mato Grosso. Passo e chiudo!

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