[tps_title]La storia della Friends Arena[/tps_title]
La Federcalcio svedese ne aveva annunciato la costruzione nel 2006: sei anni dopo è stato inaugurato con l’amichevole Svezia-Inghilterra, terminata 4-2 per i padroni di casa. La Swedbank ha acquisito il diritti sul nome dello stadio per 153 milioni di corone svedesi (17,5 milioni di euro): il contratto resterà in vigore fino al 2023. Inizialmente l’impianto doveva chiamarsi Swedbank Arena ma nel 2012 l’istituto di credito svedese ha avuto un’altra idea, molto interessante: lo stadio è stato ribattezzato “Friends Arena” che è il nome di un’organizzazione contro il bullismo nelle scuole supportata dalla stessa Swedbank. Il costo calcolato per la costruzione era di 1,9 miliardi di corone, salito poi a 2,3 miliardi (circa 320 milioni di euro). Lo stadio ha rimpiazzato il vecchio Rasundastadion, che è stato demolito per far posto a edifici residenziali e uffici: ha una capienza di oltre 50mila spettatori per il calcio e fino a 65mila per i concerti. Lo stadio svedese possiede anche la copertura mobile che consente di far disputare gli eventi anche d’inverno: sarebbe perfetto mutuare questa soluzione per il Ferraris, in modo da proteggerlo contro le copiose piogge.
Tanta modernità lascerebbe pensare che renda felici tutti gli spettatori: e invece no, c’è qualcuno che ha il coraggio di lamentarsi. Lo stadio ha attirato numerose critiche da parte dei sostenitori dell’Aik, e talvolta anche dai giocatori: addirittura, la dirigenza del club non ha escluso l’idea di costruire di un proprio stadio. Sembra assurdo, ma è così.