Dopo due successi in trasferta e un margine cospicuo sul baratro, +10, è l’ora che il Genoa torni a farsi valere pure tra le mura amiche del Luigi Ferraris. L’occasione arriva sabato sera, quando ci sarà l’ospitata dell’Inter sotto la Lanterna, ma i Ballardini boys non dovranno affatto credere che la salvezza sia già in tasca: “Quel che è stato è stato ed è stato bene – ha esordito il tecnico, stamani in edicola sulle colonne di Tuttosport – ma adesso siamo concentrati sulla partita di sabato. Il bilancio lo si fa alla fine, per ora siamo tanto contenti ma ci sono ancora cento giorni da fare e vediamo di farli bene”.
“Affronteremo una squadra composta da giocatori straordinari, ma il Genoa sta bene e cercheremo di metterli in difficoltà. Siamo consapevoli che le difficoltà saranno tante, ma il Genoa è una squadra che si sa far rispettare”. Per Ballardini l’infermeria piena complicherà ulteriormente le cose (out Izzo, Rossi, Veloso e Taarabt), ma sono abili e arruolabili Rosi e Galabinov: per il bulgaro tutto va verso la maglia da titolare, mentre l’ex Frosinone avrà da superare la concorrenza di un Pedro Pereira in rampa di lancio e di un Lazovic che sembra tornato in auge. Diego Laxalt sarà inamovibile, e non solo per le due reti nelle ultime due uscite in trasferta, che hanno portato Ballardini a ironizzare definendo l’uruguagio: “Un noto centravanti sudamericano”. Poi, però, si torna seri e il Balla spiega cosa vuole dai suoi: “Il Genoa ha il dovere di creare ancora di più e attaccare con più giocatori, l’importante è che sia costante la voglia di creare sempre di più e portare pericoli nell’area avversaria. Prima o poi il gol arriva, domenica lo stesso Laxalt ha avuto un’altra occasione, ci sono state situazioni interessanti con Galabinov, Pandev, Lapadula”. Insomma, Grifo, fatti avanti.