Prova di forza eccessiva sul Grifone, la Juve domina

La cronaca della gara di ieri di Tuttosport

Rolando Mandragora, Juventus (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

La prepotenza che contro ogni pronostico di remuntada era stata vista al Camp Nou di Barcellona, si è palesata ieri sera allo Stadium. Contro il Genoa, scrive Tuttosport questa mattina, è arrivata la vendetta tanto attesa e con lei anche l’allungo probabilmente decisivo su quella che ora è una formalità: lo scudetto. Una grandissima intensità ha fatto da cornice ad una performance sontuosa, anche con un assaggio di turnover dietro (Barzagli-terzino, Lichtsteiner-ala, Neto tra i pali) ma non davanti. Non ha segnato Higuain, ma sono arrivate quattro reti che sarebbero potute esser otto contando pali e traverse. Non c’è stata storia, il Grifo si è dovuto inchinare dinanzi alla strapotenza dei padroni di casa: a colpire maggiormente è la ferocia che i bianconeri hanno mostrato per tutti i 90′, giocando un match ad altissima intensità coronato da reti spesso magnifiche (quelle di Mandzukic e Bonucci). Tutto però è partito da un minuto di follia, quello che separa il 17° e il 19°, in cui il Grifone si è trovato sotto di due reti: la prima per un errore marchiano di Munoz con annessa autorete, la seconda per una delle magie che Paulo Dybala sta offrendo spesso e volentieri. Prima del black out, la prova dei ragazzi di Juric era stata ordinata e generosa. Ora, conclude il quotidiano torinese, per i rossoblù c’è solo da focalizzare mente e cuore sul prossimo obiettivo: quella salvezza che improvvisamente appare meno scontata.
Matteo Albanese
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