Nel buio della Dacia Arena, ha brillato Taarabt

Il marocchino resta la nota più positiva del match domenicale: impegno, corsa, azioni personali e un colpo di testa che per poco pareggiava la contesa

Taarabt (foto Genoa cfc Tanopress)

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Erano cinque mesi che l’Udinese non riusciva a vincere tra mura amiche: la Dacia Arena non festeggiava i tre punti propri dal 23 aprile (2-1 al Cagliari), ma così come allora lo fa sul filo del rasoio. Tutt’altro che perfetta è stata la performance dei ragazzi di Del Neri, che in fase propositiva non sono riusciti a rendersi presenti con continuità pur potendo contare sulla superiorità numerica (per l’espulsione di Bertolacci). Il nuovo corso post addio di Thereau è stato inaugurato dal tandem Lopez-Lasagna, ma pure in difesa vi sono stati volti nuovi: il danese Laursen ha debuttato dal primo, mentre Pezzella è entrato a gara in corso ma è riuscito a farsi espellere, poco dopo, per un intervento sanzionato da Maresca col rosso diretto. Sembrava che la gara per i friulani fosse in netta discesa, segnala il Corriere dello Sport, ma l’Udinese s’è inutilmente complicata una partita che avrebbe potuto vincere con meno patemi d’animo. Il Genoa è rimasto scioccato a freddo dall’uomo in meno ma soprattutto dai due infortuni di Biraschi e Lapadula (per quest’ultimo vi saranno test strumentali oggi, si teme la rottura del crociato), tuttavia ha reagito con rabbia danzando sulle finezze di un Adel Taarabt particolarmente in forma. L’azione individuale del marocchino ha portato solo un corner alla causa rossoblù, così come accadrà poco dopo a porte invertite, con Jankto a testare i riflessi di Perin, ma una minima reazione si è vista. Omeonga si è scoperto importante, negli ultimi 30′ la manovra del Grifone si è fatta importante parallelamente al cadere della pioggia scrosciante sul cielo friulano, ma è servito a poco. Taarabt ha sfiorato il pari di testa, trovando però il provvidenziale salvataggio di Danilo quasi sulla linea di porta, poi il finale di gara ha premiato l’Udinese.

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