Monologo bianconero, Genoa inconcludente

Il ritorno di Juric al 3-4-2-1 non ha portato grandi frutti riporta la Gazzetta dello Sport

Ivan Juric (Foto Valerio Pennicino/Getty Images)

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Il 4-2-3-1 confermatissimo per Max Allegri ha lasciato spazio alle novità: Barzagli in versione terzino destro e Lichtesteiner qualche metro avanti, nel posto che normalmente è di Cuadrado. Quanto ad Ivan Juric, il ritorno al 3-4-2-1 non ha portato grandi frutti: al posto di Rigoni squalificato, Ntcham non ha inciso particolarmente privando Simeone di utili suggerimenti. Ma in generale è stata tutta la truppa a cedere, sotto i colpi mortiferi dell’armata bianconera. Questa l’analisi de La Gazzetta dello Sport, che vede i padroni di casa guidati da un Marchisio in gran forma e particolarmente cinici sottoporta. E se poi i rossoblù commettono certi errori da matita blu, a questi livelli si pagano a carissimo prezzo: tra i minuti 17 e 19, la Vecchia Signora ha direzionato un vero e proprio monologo. Prima l’autorete di Munoz, poi il gioiello della Joya Dybala.

Una differenza tecnica a tratti purtroppo imbarazzante, evidente come non mai anche nello schieramento del Genoa che dinanzi alla dittatura bianconera si è trasformato in un 5-4-1 incapace di rispondere ai colpi. In due parole, rassegnazione e arrendevolezza: Mandzukic e Bonucci hanno arrotondato il risultato con due reti balisticamente favolose, mentre in altre 4 occasioni la Juventus si è vista fermata dai vari pali e traverse. Match point scudetto per lei, mentre il Grifo torna a Genova con le ossa rotte e la paura di venir risucchiato dal vortice.

Matteo Albanese

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