Le polemiche maliziose sulla “partita del paracadute”

Il Palermo potrebbe avvantaggiare il Genoa in quanto, coi rossoblù salvi, avrebbe diritto a più soldi dalla quota destinata alle retrocesse

Festeggiamenti dopo il gol del genoa (Getty Images)

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“La partita del paracadute”, la chiama questa mattina La Repubblica – Genova. Un po’ perchè Genoa-Palermo è un match decisivo ai fini della salvezza del Grifone, un po’ perchè i rosanero osservano attentamente quali altre squadre scenderanno in B con loro. Lo scorso anno, gran parte della Lega Calcio con Preziosi in primis aveva insistito per l’aumento del paracadute (ossia, la quota che andrebbe ad ogni club retrocesso per attutire il gap economico con la massima serie). Lo scopo dichiarato era quello di evitare il collasso finanziario di società che per i più svariati motivi si trovavano in una categoria inferiore, ma con stipendi da A e coi ricavi provenienti dai diritti tv sensibilmente diminuiti. Da 25 a 60 milioni, dunque: se negli ultimi quattro anni ne hai passati tre in A prendi 25 milioni, nel caso in cui siano solo due allora intaschi 15, se ancora eri al primo anno di Serie A la cifra si riduce a 10.

In ogni caso, oggi, il Palermo avrà a disposizione 25 milioni. Se a scendere fossero rosanero, rossoblù e il Pescara, non ci sarebbero problemi: 25 ai siciliani, 25 ai liguri, 10 agli abruzzesi. Se però oltre a Nestorovski e compagni ugual sorte dovesse toccare alle neopromosse Crotone e Pescara, allora la situazione sarebbe più vantaggiosa per la società di Baccaglini in quanto i 15 milioni avanzati andrebbero nelle casse dei più longevi in Serie A. Il Palermo, per dirla in altri termini, otterrebbe 25 milioni quest’anno e 15 il prossimo qualora la risalita non fosse immediata. Dalle parti del Renzo Barbera sperano in un pronto ritorno ma, se non dovesse esser possibile, un ulteriore aiuto farebbe non poco comodo. E le malelingue, sempre presenti, vedono in tutto ciò l’occasione per pensare a favoritismi nei confronti del Grifo.

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